Foto di Leon Neal, via LaPresse  

nuovi orizzonti da Parigi

L'élite di giovani a trazione macroniana che sta svecchiando i salotti parigini

Mauro Zanon

Si chiama Paris Connection: gli incontri si organizzano su whatsapp, sono vietate le business card ed è consigliato un +1 per allargare la cerchia e stimolare il networking. Un modo di agire informale e in stile Macron

Parigi. Li vedi al George, il ristorante très chic del Centre Pompidou, o nel discreto rooftop dell’Hotel Rochechouart, mentre sorridono e sorseggiano cocktail come dei ragazzi qualsiasi. Sono giornalisti, consulenti, banchieri, imprenditori, avvocati, politici, hanno tutti tra i 25 e i 35 anni, modi edonistici e un’ambizione: essere l’élite di domani, ma emancipandosi dai codici rigidi e polverosi dei vecchi club esclusivi del Tout-Paris. “Dal giugno del 2021, abbiamo organizzato sei incontri nella capitale e uno a Marsiglia”, ha raccontato a Madame Figaro Antoine Lévèque, 29 anni, cofondatore di questa rete di networking informale per giovani promettenti, ribattezzata Paris Connection. I loro incontri (uno ogni due mesi) sono l’antitesi di quelli organizzati dai cenacoli tradizionali parigini, come Le Siècle, le Cercle de l’Union interallié o l’Automobile Club de France: niente serate di gala con centinaia di invitati, niente afterwork fighetti, niente cene con posti a sedere assegnati in base alle gerarchie. 

 

Gli invitati agli incontri Paris Connection ricevono un messaggio via whatsapp e ognuno è pregato di venire senza business card e di proporre un +1 agli organizzatori per allargare la cerchia. Una accanto all’altra, si ritrovano persone dalle competenze più svariate e curiose: un modo per mischiare i generi, per rompere i codici, per modernizzare l’idea del salotto parigino. “Vogliamo riunire le nuove leve, la nuova generazione di talenti, di persone efficaci in ciò che fanno”, ha spiegato Adrien Loriller, 32 anni, socio di Antoine Lévèque nella creazione di Paris Connection, prima di aggiungere: “Con queste serate, abbiamo voluto teorizzare l’idea di ‘cacciare in branco’. Abbiamo tutti bisogno di sviluppare la nostra rete di contatti e il modo più efficace per farlo è l’incontro informale”. I due ideatori insistono molto sul nuovo modo di fare network che stanno introducendo nella capitale francese, un network fondato sul piacere, sulla semplicità e sulla spontaneità dove il darsi del tu è d’obbligo e gli abiti troppo classici sono pressoché banditi.

 

“Tutti vengono ai nostri incontri in modalità cool, l’ambiente è rilassato, non c’è nessuna posta in palio”, sottolinea Adrien Loriller. Non lo dicono in maniera esplicita, ma il loro modo di agire è molto macronista e tra gli habitués, non a caso, ci sono anche politici e consiglieri di Renaissance, il partito del presidente, e delle formazioni alleate: Jean Gaborit, cofondatore dei Jam (Jeunes avec Macron), i deputati di Renaissance Maud Bregeon e Charles Rodwell, ma anche il senatore centrista Jean Hingray e Aigline de Ginestous, che in passato ha lavorato con l’attuale ministra della Transizione energetica, Agnès Pannier-Runacher. 

 

Come rivelato dalla Lettre A, lettera confidenziale sul mondo degli affari parigini, Lévèque e Loriller sarebbero pronti a trasformare la rete informale in un club, che però non avrà nulla a che vedere con quelli già esistenti a Parigi. “I fondatori si richiamano al concetto alla moda nell’ambito delle risorse umane di ‘mad skills’, che indica delle competenze singolari o folli, più in sintonia con la ‘start-up nation’”, ha scritto la Lettre A. L’iscrizione si baserà su un sistema di cooperazione, con convalida  da parte del board, che sarebbe in fase di finalizzazione. Accanto ai macronisti, figureranno personaggi conosciuti nel mondo della moda ma anche il nuovo direttore della comunicazione di Adp (Aeroporti di Parigi), Bertrand Sirven, e Grégoire Genest, fondatore dell’Albert School, ossia della scuola sostenuta da Xavier Niel (azionista del Monde e fondatore di Free). Il loro ultimo appuntamento, il 17 novembre, si è svolto presso la discreta sala biliardo dell’Olympia, gioiello del Diciannovesimo secolo iscritto alla lista dei “monumenti storici”.

Di più su questi argomenti: