Foto di Ludovic Marin, via LaPresse 

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L'aereo da combattimento Scaf riavvicina un pochino Francia e Germania

Mauro Zanon

L'accordo è stato definito dall'Eliseo come un "segnale importante dell'eccellente cooperazione tra i paesi e la Spagna". Il primo ministro francese andrà venerdì a Berlino per tentare di sbloccare anche gli altri dossier franco-tedeschi

Parigi. Dopo mesi di incomprensioni e scaramucce, culminate con l’annullamento del Consiglio dei ministri congiunto lo scorso 26 ottobre, Francia e Germania hanno trovato un accordo per passare alla fase successiva di uno dei progetti faro dell’Unione europea sul piano dell’indipendenza industriale: l’aereo da combattimento di nuova generazione, fulcro del programma Scaf (Sistema di combattimento aereo del futuro). “Dopo un intenso negoziato, è stato raggiunto un accordo tra le parti industriali sulla prossima fase del programma”, ha reso noto il ministero della Difesa tedesco il 18 novembre. “L’accordo politico sul programma Scaf è un grande passo in avanti e un segnale importante dell’eccellente cooperazione tra Francia, Germania e Spagna”, ha commentato l’Eliseo attraverso l’Afp.

 

Le imprese coinvolte sono dal lato francese Dassault Aviation e da quello tedesco e spagnolo Airbus, il colosso dell’industria aerospaziale. “Possiamo confermare che le trattative tra industrie e governi sulla prossima fase del progetto Scaf hanno avuto successo, fatto che rappresenta un passo in avanti di questo progetto faro della difesa europea”, ha detto Airbus, specificando che “ora devono essere completati alcuni passaggi formali nei rispettivi paesi per consentire una rapida firma del contratto che dovremo rispettare”. 

 

Secondo le informazioni dell’Opinion, l’accordo, salvo ostacoli dell’ultimo minuto, dovrebbe essere formalizzato oggi o al massimo domani. Per questa fase successiva, denominata “1b”, sono già stati stanziati circa 3,6 miliardi di euro e la scadenza era fissata per la fine dello scorso anno. Ma le negoziazioni si sono interrotte a causa di profonde divergenze sulla condivisione della proprietà intellettuale tra le società, su come sarebbe stato suddiviso il lavoro e sulle questioni tecniche del jet da combattimento. Dall’Eliseo, hanno sottolineato che la Francia assumerà “il ruolo di capofila del progetto” Scaf, a cui la Spagna ha aderito nel 2019. 

 

Lanciato nel 2017, il Sistema di combattimento aereo del futuro, che include anche dei droni, dovrebbe diventare operativo all’orizzonte 2040. Nel dettaglio, come riportato dal Point, a Dassault spetta la concezione dell’aereo di nuova generazione, a Airbus, invece, i droni di ricognizione e di attacco (Remote Carriers), associati all’aereo e all’architettura digitale di scambio di informazioni tra i vari sistemi associati, e un “cloud da combattimento”, grazie al quale l’aereo interagirà con i sistemi di comando navali, terresti e spaziali. Il primo ministro francese, Élisabeth Borne, andrà venerdì a Berlino per incontrare il cancelliere tedesco Olaf Scholz e tentare di sbloccare anche gli altri dossier franco-tedeschi: a partire dal carro armato da combattimento di nuova generazione (Main Ground Combat System), e l’Eurodrone Male. La convergenza sul sistema Scaf è un segno di ripartenza del motore franco-tedesco che, quando funziona, fa funzionare tutta l’Europa.

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