Macron vola a Washington mentre l'Ue cerca una tregua rapida con Biden sui sussidi
L'Inflation reduction act varato dall'amministrazione americana rischia di danneggiare l'economia europea. Il viaggio del presidente francese negli Usa potrebbe essere un'occasione per strappare un compromesso con Bruxelles
Bruxelles. L’Unione europea è impegnata in una corsa contro il tempo per evitare un conflitto commerciale con gli Stati Uniti, che rischierebbe di compromettere l’unità transatlantica in piena guerra russa contro l’Ucraina e di rianimare vecchie tentazioni protezionistiche in Europa. L’oggetto del contendere è l’Inflation reduction act dell’Amministrazione di Joe Biden, un piano da quasi 400 miliardi di dollari di sussidi per trasporti, energia e clima, adottato la scorsa estate dal Congresso e che entrerà in vigore all’inizio del 2023. Costruito attorno al principio del “Buy American”, l’Inflation reduction act sta già provocando una fuga di imprese europee oltre l’Atlantico, alimentando il timore di una deindutrializzazione dell’Europa, già in atto a causa dalla crisi energetica. L’Ue ha chiesto all’Amministrazione Biden di poter beneficiare dello stesso trattamento riservato a Canada e Messico, le cui esportazioni e imprese sono sostanzialmente parificate a quelle americane. “Vogliamo che questo problema sia risolto rapidamente”, ha detto ieri il ministro dell’Industria della Repubblica ceca, Jozef Sikela, dopo aver presieduto una riunione del Consiglio Commercio. Emmanuel Macron sta già usando l’Inflation reduction act per rilanciare la sua campagna europea a favore dell’interventismo pubblico in nome della sovranità. “Abbiamo bisogno di un Buy european act”, ha detto il presidente francese a fine ottobre. Per la prima volta Macron sta trovando ascolto anche a Berlino, dove c’è paura per il settore auto. Il pericolo è una corsa ai sussidi, che l’Ue e i suoi stati membri non sono in grado di sostenere, a causa degli alti livelli di debito pubblico e della struttura del mercato interno. “Una corsa ai sussidi è un gioco molto pericoloso”, ha spiegato Sikela: “Alla fine i vincitori potrebbero trovarsi in un altro continente: non in Europa e non in America”.
La fuga industriale dall’Europa per rincorrere i sussidi di Biden è già cominciata. Northvot, una delle più promettenti start-up svedesi che opera nel settore delle batterie, ha appena annunciato che sta guardando agli Stati Uniti per espandere la sua produzione. L’Inflation reduction act consentirebbe a Northvolt di ottenere tra i 600 e gli 800 milioni di dollari per costruire la sua fabbrica. La Germania aveva offerto alla start-up svedese 155 milioni. L’utility spagnola Iberdrola sta investendo negli Stati Uniti il doppio che in Europa per le rinnovabili. Gli Stati Uniti hanno previsto 100 miliardi di euro di sussidi per l’idrogeno contro i 5 miliardi dell’Ue. I costruttori di auto tedeschi sono pronti a fare le valigie per approfittare di uno sconto fiscale da 7.500 dollari offerto per ogni macchina elettrica assemblata in America del nord con componenti fabbricate sul posto. La Commissione di Ursula von der Leyen si è accorta del problema solo in settembre, quando il vicepresidente responsabile per il Commercio, Valdis Dombrovskis, ha spiegato che l’Inflation reduction act va contro le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio. Per evitare di formalizzare un conflitto commerciale, la Commissione ha creato con l’Amministrazione Biden una Task force per cercare di trovare un compromesso.
Ci sono già state tre riunioni, ma “è troppo presto per dire se avremo un’eccezione simile a quella offerta” a Canada e Messico, ha detto Sikula. Alcuni governi sono esasperati dalla lentezza della Task force. Gli americani hanno detto di comprendere le ragioni europee, ma senza offrire concessioni. “Non abbiamo fissato una scadenza entro cui la Task force deve produrre risultati. Ma prima è meglio è, anche tenendo conto della data di entrata in vigore”, ha ammesso Dombrovskis. L’argomento utilizzato finora dall’Ue è geopolitico: nel pieno della guerra della Russia contro l’Ucraina e mentre gli Stati Uniti sono sfidati dalla Cina, non ha senso farsi dispetti tra alleati. Oltre alla Task force, la Commissione userà un altro formato per cercare di strappare concessioni: il 5 dicembre si riunisce a Washington il Consiglio Commercio e Tecnologia, l’organismo creato da Ue e Stati Uniti all’inizio del mandato Biden per risolvere dispute e cooperare nei due settori. Prima di quella data, ci sarà anche la visita di Stato di Macron a Washington di fine mese. Se vogliono davvero chiudere definitivamente il conflitto sull’accordo dei sottomarini Aukus e tornare all’antica amicizia franco-americana, Macron e Biden dovranno trovare un’intesa anche sull’Inflation reduction act.