L'Ue si spacca sui sussidi di Biden
Il commissario Vestager è accondiscendente, mentre Breton vuole reagire duro all'Inflation Reduction Act dell'amministrazione americana
Bruxelles. L’Inflation Reduction Act dell’Amministrazione Biden non ha solo riaperto una frattura commerciale transatlantica, ma sta mettendo a dura prova anche la tenuta interna dellUnione europea, con gli stati membri e la Commissione divisi su come rispondere al maxi pacchetto americano di sussidi per promuovere la transizione verde e le infrastrutture. Due vicepresidenti della Commissione, Margrethe Vestager e Valdis Dombrovskis, saranno a Washington lunedì 5 dicembre per il Consiglio Commercio e Tecnologia tra Unione europea e Stati Uniti. I 368 miliardi di dollari dell’Inflation Reduction Act saranno nell’agenda della riunione. Ma, malgrado le richieste della Francia e di altri stati membri, Vestager e Dombrovskis non intendono fare troppe pressioni sugli americani. I due hanno accettato di declassare la discussione sull’Inflation Reduction Act inserendola nella sessione dedicata alle sfide globali, come se fosse un tema tra i tanti, da discutere in un pranzo di meno di 45 minuti. Per il commissario al Mercato interno, il francese Thierry Breton, che aveva partecipato ai precedenti incontri del Consiglio Commercio e Tecnologia, si tratta di un cedimento inaccettabile. Breton ha deciso di boicottare la riunione di Washington, dopo che Vestager ha detto pubblicamente di essere contraria a un conflitto commerciale con gli Stati Uniti perché l’Ue può gestire soltanto “una guerra alla volta”. “Nel mondo in cui viviamo ora, dobbiamo essere in grado di combattere su diversi fronti allo stesso tempo”, ha risposto Breton.
Il timore degli europei è che l’Inflation Reduction Act porti a un’ulteriore deindustrializzazione dell’Europa. Il piano è incentrato sul principio del “Buy American”: per ottenere gli aiuti o gli sconti fiscali, le imprese devono produrre sul territorio americano. Già alle prese con costi energetici insostenibili, alcune imprese (dai costruttori automobilistici alle utility dell'energia, passando per le start-up delle batterie) hanno già deciso di spostare una parte della produzione o degli investimenti in America per beneficiare dei sussidi. L’Ue vorrebbe ottenere le stesse eccezioni previste per Canada e Messico che, in virtù dell’accordo di libero scambio con gli Stati Uniti, sono trattati al pari delle imprese americane.
A novembre la Commissione e l’Amministrazione Biden hanno messo in piedi una Task foce per cercare di trovare una soluzione, resa più difficile dalle regole dell’Organizzazione mondiale del commercio. Il piano da 368 miliardi di dollari, che entrerà in vigore a gennaio, è stato al centro dei colloqui tra Emmanuel Macron e Joe Biden giovedì. Il presidente francese non ha ottenuto molto. “Ci sono delle piccole modifiche che possiamo apportare, che possono fondamentalmente rendere più facile per i paesi europei partecipare”, ha detto Biden. “Ma è una questione che dobbiamo ancora risolvere”. L’argomento geopolitico della guerra in Ucraina non ha funzionato. Denunciando sovvenzioni “super aggressive”, Macron ha spiegato che l’Inflation Reduction Act rischia di “frammentare l’occidente”. Biden ha negato che l’intenzione sia di danneggiare alleati “che collaborano con noi”. Tuttavia l’Europa “può fare la stessa cosa” per conto suo.
Le visioni diverse di Breton e Vestager riflettono una spaccatura interna ai 27 stati membri. La Francia è più aggressiva e interventista. La Germania e i paesi nordici, pur preoccupati, vogliono evitare una guerra commerciale con l’America. Breton è pronto a usare le maniere forti, compresa la minaccia di finire davanti all’Organizzazione mondiale del commercio o di imporre dazi contro i sussidi. Il commissario francese vuole anche approfittarne per spingere l’Ue a fare come gli americani con la creazione di un “Fondo per la sovranità europea” incentrato sul “Buy European”. Ma dove trovare i soldi? Il bilancio dell’Ue è già al limite, quelli nazionali sono oberati dai debiti e la Germania è contraria a ulteriore debito comune. Non c’è margine per sussidi paragonabili a quelli americani. Vestager ha spiegato di essere scettica su un “Buy European Act” e ha lanciato un avvertimento contro la corsa ai sussidi. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, vuole preservare il suo rapporto personale con Biden. Le aspettative sulla riunione del Consiglio Commercio e Tecnologia di lunedì a Washington sono dunque ridotte al minimo. Tra due partner commerciali come Ue e Stati Uniti “è normale avere delle dispute, ma è ugualmente importante andare avanti con un’agenda positiva”, spiega al Foglio una fonte europea.