Lo scontro di Parigi. Mister Psg contro Hidalgo sullo stadio

Mauro Zanon

Nasser al Khelaifi, presidente qatariota della società calcistica della capitale francese, attacca la sindaca sui giornali. C’entrano i soldi, e l’ingratitudine 

Parigi. Prima a Bloomberg, poi a Marca e infine all’Équipe per ribadire un messaggio: basta tentennamenti, abbiamo speso fin troppi soldi, il Parc des princes deve essere uno stadio di proprietà del Paris Saint-Germain, ecco la nostra offerta, 40 milioni di euro. Il momento per rilasciare non una ma tre interviste nel giro di un mese contro il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, è stato scelto con cura da Nasser al Khelaifi, presidente qatariota del Psg, la società calcistica della capitale.

  

La Hidalgo non è mai stata così debole dal punto di vista politico, è accerchiata dall’opposizione gollista e bacchettata dal governo per il debito monstre accumulato dalla capitale durante la sua gestione, 7,7 miliardi di euro, tanto che il ministro dei Trasporti, Clément Beaune, non ha escluso il commissariamento (sarebbe una prima assoluta per una città francese dal 1939, quando fu Marsiglia a finire sotto tutela). Il presidente del Psg, nonostante le inchieste apparse su vari giornali circa potenziali corruzioni, torture e sextape compromettenti, ben nascoste dal suo team di esperti di comunicazione, è invece sull’onda dell’entusiasmo in ragione dell’organizzazione della Coppa del mondo in Qatar e della finale da sogno tra Francia e Argentina che metterà in vetrina proprio le due stelle del Psg, Kylian Mbappé e Lionel Messi. Senza dimenticare le parole al miele verso il paese del Golfo del presidente dalla Repubblica francese, Emmanuel Macron, che ha elogiato il savoir-faire qatariota. “Si è sentito in posizione di forza perché considera che il Mondiale sia un successo. Al contrario, è consapevole che Hidalgo è indebolita. Di certo, non si esprimerebbe con tanta virulenza se non avesse il sostegno dell’emiro (Tamim bin Hamad al Thani, ndr)”, ha sussurrato a Libération una persona vicina al dossier stadio. “C’è la questione della valorizzazione dello stadio, ma ciò che è andato di traverso è la decisione del comune di Parigi di boicottare la diffusione delle partite (niente maxischermi durante l’intera competizione, per protesta contro la violazione dei diritti umani a Doha, ndr). E’ stato vissuto con tanto più fastidio perché Hidalgo era spesso ospite nella tribuna Vip”, ha aggiunto una fonte vicina al Psg, evocando una “rottura” nelle relazioni fino a pochi mesi fa piuttosto distese tra la giunta social-ecologista e la società calcistica della capitale. 

 
Poi c’è l’indotto generato dal Psg. Secondo uno studio del 2021 realizzato dal Centre de droit e d’économie du sport relativo alla stagione 2018-2019, il club della capitale ha garantito allo stato 1,9 miliardi di euro sotto forma di tasse, 182 milioni alla regione Île-de-France, ma soprattutto ha attirato 100 mila turisti, che hanno speso in media 400 euro per biglietti, magliette e ogni prodotto derivato. “Guardate ciò che abbiamo fatto per Parigi (…). Quanti turisti abbiamo portato? Quante tasse abbiamo pagato? Siamo delle persone gentili, ma non siamo stupidi. Approfittano del fatto che siamo stati gentili”, ha detto al Khelaïfi all’Équipe.

 

A scatenare la rabbia del presidente del Psg ha contribuito un’intervista provocatoria rilasciata da Emmanuel Grégoire, vicesindaco e fedelissimo della Hidalgo: “Il Psg propone 40 milioni di euro. E’ un’offerta più bassa del prezzo pagato per Paredes (centrocampista argentino, ndr). Pensate veramente che il Parc valga meno di Paredes?”. La giunta parigina non ha ancora sollecitato i Domaines, ossia l’ente pubblico che gestisce gli immobili di proprietà dello stato, per avere una valutazione precisa. Ma secondo Grégoire, dovrebbe essere “attorno ai 350 milioni di euro”, dieci volte di più dell’offerta di Nak. 

 
Il Psg, attualmente, versa un affitto di 1 milione di euro: cifra che Nasser non ha più intenzione di spendere. E se la Hidalgo e i suoi pasdaran continueranno ad alzare un muro, l’ipotesi di acquistare lo Stade de France, lo stadio dove gioca la nazionale francese situato nel comune di Saint-Denis, potrebbe prendere quota. 
 

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