Colpisci lo straniero
Un pensionato di 69 anni ammazza per razzismo tre curdi a Parigi. I precedenti
Ai polizotti che lo hanno interrogato, William M., 69 anni, pensionato delle ferrovie con precedenti per violenze a sfondo razzista, ha detto che “non amava i curdi”. Venerdì mattina, quest’uomo ha aperto il fuoco contro alcune persone nei pressi del centro culturale curdo Ahmet-Kaya, situato al 16 di rue d’Enghien a Parigi, nel Decimo arrondissement, uccidendone tre e ferendone altrettante. “Non è certo che l’assassino volesse specificatamente prendere di mira i curdi. Ma di sicuro voleva colpire degli stranieri”, ha dichiarato il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin. L’attivista Murat Roni, che frequenta regolarmente il centro culturale, è invece convinto che la scelta del luogo non sia casuale: “E’ chiaro che sono i curdi a essere stati presi di mira”, ha detto all’Associated Press, sottolineando che il centro fondato nel 2001 è “l’ambasciata dei curdi a Parigi”, un luogo di incontro per eventi culturali, discussioni politiche e assistenza nelle procedure di immigrazione. “Non ci sentiamo protetti a Parigi. Non ci sentiamo difesi dal sistema giudiziario francese”, ha aggiunto l’attivista.
Un altro membro della comunità curda sentito dal Parisien ha manifestato la sua rabbia per quanto accaduto, ricordando l’imminenza del decimo anniversario dell’assassinio di tre donne curde da parte del turco Omer Güney. “Sono arrabbiato. Si stava avvicinando l’anniversario dei dieci anni dell’uccisione di tre donne curde (i fatti avvennero nella notte tra il 9 e il 10 gennaio 2013, sempre nel Decimo arrondissement, ndr), e stavamo preparando delle riunioni per organizzare un evento. Siamo molto preoccupati. Le tensioni si erano placate, siamo molto sorpresi”, ha dichiarato il 32enne, residente nella regione di Parigi. Secondo il giornalista del Point Guillaume Perrier, il centro culturale Ahmet-Kaya è la sede delle organizzazioni curde pro Pkk (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), ed è soprattutto “un luogo molto sorvegliato da tutti i servizi segreti”.
Il ministro dell’Interno Darmanin ha precisato che le tre persone morte, “due davanti al centro culturale, una in un ristorante”, non erano “conosciute dai servizi francesi” come militanti del Pkk. Il Consiglio democratico curdo in Francia (Cdk-f), oltre a condannare l’attacco “che avviene in seguito a molteplici minacce proferite dalla Turchia”, ha sottolineato che “tre militanti curdi” sono stati uccisi e ha annunciato una manifestazione per sabato alle 12 a place de la République. Messaggi di solidarietà verso la comunità curda sono arrivati da esponenti politici di tutti gli schieramenti. “I curdi di Francia sono stati il bersaglio di un attacco ignobile nel cuore di Parigi. Il nostro pensiero va alle vittime, alle persone che stanno lottando per vivere, alle loro famiglie e ai loro cari. Grazie alle nostre forze dell’ordine per il loro coraggio e il loro sangue freddo”, ha detto il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron.
L’autore della sparatoria, nato a Saint-Denis nel 1953 e di nazionalità francese, è un ex macchinista della Sncf. Arrestato nel 2016 per tentato omicidio e nel 2019 per possesso di armi, lo scorso anno, armato di una sciabola, ha attaccato un accampamento di migranti nel parco di Bercy. Era uscito dal carcere il 12 dicembre.
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