Caos britannico
Londra vuole deportare tutti i migranti illegali. Il problema è dove
Con la proposta di legge della ministra dell'Interno Braverman chiunque arrivi illegalmente nel Regno Unito sarebbe arrestato e spedito all'estero: ma non si sa ancora in quale paese. Intanto i Labour parlano già di misura "contro le normative internazionali"
Al governo britannico di Rishi Sunak non importa calpestare le regole internazionali sui migranti: noi li respingiamo prontamente dalle nostre coste, e pazienza se sono richiedenti asilo, con le regole attuali la situazione è totalmente ingestibile. Un problema, quello degli sbarchi, che il premier aveva promesso di risolvere mesi fa, quando era alle prese con il tentativo di dare un tono ai suoi primi passi a Downing Street, ma alla cui soluzione manca ancora un tassello fondamentale, ossia la destinazione finale delle persone che arrivano sulla costa sud del paese, spesso in paesini costieri derelitti che hanno già in passato espresso con convinzione le loro simpatie a destra, magari pro Ukip.
In una proposta di legge presentata in Parlamento, la ministra dell’Interno Suella Braverman, notoriamente un falco in materia, ha fatto presente come con le regole attuali i beneficiari del diritto di asilo potrebbero raggiungere quota 100 milioni in teoria, mentre a un livello pratico gli sbarchi illegali sono passati dai gestibilissimi 300 del 2018 a più di 45.000 l’anno scorso. Con costi enormi, pari a 3 miliardi di sterline per i contribuenti. Se il Parlamento approvasse la nuova legge, ci sarà il requisito legale, il “dovere”, per il ministro dell’Interno di far detenere e deportare chiunque arrivi illegalmente nel paese e vuole “farsi un giro”. Solo i minorenni, i malati gravi e quelli che corrono un “rischio reale di danni seri e irreversibili” avranno diritto di farsi avanti, mentre gli altri verranno rispediti indietro e verrà loro tolta la possibilità di chiedere la cittadinanza in futuro, in modo da porre fine “una volta per tutte” al traffico illecito. Eventualmente potranno presentare le loro richieste d’asilo a distanza, se lo vorranno.
“Se entri nel Regno Unito illegalmente, verrai detenuto e prontamente rimosso. Riportato indietro nel tuo paese se è sicuro oppure in paese terzo sicuro come il Ruanda”, ha spiegato Braverman, sottolineando come il Regno Unito abbia già offerto protezione a persone provenienti dall’Afghanistan e dall’Ucraina. Quello che i critici, tra cui alcuni conservatori, stanno facendo notare è che la destinazione di queste persone non è chiara, visto che l’ipotesi di deportare tutti in Ruanda è al momento bloccata in tribunale, nell’Ue non possono certo tornare dopo la Brexit e altre possibilità ovvie non ce ne sono.
Per il ministro ombra del Labour, Yvette Cooper, le nuove regole aggiungerebbero solo caos a una situazione già confusa, mettendo vite in pericolo. Il disegno di legge sulla migrazione illegale “fermerà le barche che portano centinaia di migliaia di persone sulle nostre coste” e avrà valenza retroattiva, ha spiegato Braverman in aula, aggiungendo che la legge metterà un tetto, definito dal Parlamento, al numero di persone a cui il Regno Unito concederà il diritto d’asilo. La ministra sostiene che la nuova legge ridurrà non solo gli sbarchi, “in violazione flagrante delle nostre leggi e della volontà dei cittadini britannici”, ma anche le cause e i ricorsi che a suo avviso permettono di usare le leggi contro il traffico di esseri umani per evitare l’espulsione. La ministra aveva riconosciuto in un’intervista che la legge sfiderà “i vincoli della legge internazionale” e che probabilmente finirà davanti alla Corte europea dei diritti umani, in base al Human Rights Act del 1998. Il testo esclude anche che per chi arriva illegalmente la detenzione possa essere soggetta a cauzione o revisione giudiziaria entro i primi 28 giorni, dopo di che le persone potranno essere rimosse. Il problema è dove.
La situazione negli alberghi adibiti a strutture di accoglienza è allarmante, il numero di minori spariti vertiginoso. Solo nella cittadina costiera di Hove ne sono scomparsi a decine, alcuni dei quali ritrovati con le famiglie, altri in situazioni pericolose. A oggi ne mancano all’appello 69. Una volta che saranno finiti gli sbarchi, la ministra ha promesso che verranno aumentate le strade legali per ottenere asilo. La collaborazione con la Francia non ha mai dato grandi risultati ed è ulteriormente peggiorata negli ultimi due anni, ma l’accordo della settimana scorsa sugli scambi commerciali con l’Irlanda del nord post-Brexit potrebbe portare a una schiarita. Venerdì il premier Sunak sarà a Parigi per incontrare il presidente Emmanuel Macron.