la reazione dell'Ue
Dopo il crac Svb l'Eurogruppo rassicura sulla solidità europea, in attesa della risposta della Bce
I ministri europei delle Finanze riuniti a Bruxelles hanno predicato calma sul default della Silicon Valley Bank. Chiedendo alla Banca centrale europea di valutare le implicazioni sulla politica monetaria del continente
Bruxelles. “Calmatevi e guardate alla realtà!”, è stato l’appello agli investitori del ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire, mentre i titoli bancari europei affondavano a seguito del default della Silicon Valley Bank (Svb). Prima di un Eurogruppo, Le Maire e colleghi hanno rassicurato sulla solidità del sistema europeo. “Le banche francesi non sono esposte”, ha detto Le Maire. “Non ho informazioni che suggeriscano che ci sia esposizione”, ha spiegato la spagnola Nadia Calviño. “Ho fiducia nell’economia della Germania”, ha detto Christian Lindner. Solo l’irlandese Michael McGrath ha riconosciuto che potrebbe esserci un “impatto”. Ma tutti hanno insistito sul fatto che, dopo la crisi finanziaria e del debito sovrano, le banche europee sono meglio capitalizzate, regolamentate e sorvegliate.
“Non penso che ci sia un vero rischio di contagio al momento in Europa”, ha detto il commissario Paolo Gentiloni. Eppure durante l’Eurogruppo si è percepito un certo nervosismo. Una delle ragioni del fallimento di Svb è il deprezzamento dei titoli pubblici che aveva in portafoglio, dovuto alla stretta monetaria della Fed. La Bce sta seguendo lo stesso percorso con un certo ritardo. I bilanci delle banche improvvisamente potrebbero diventare più fragili. Calviño ha chiesto “estrema prudenza” sulla politica monetaria. Giancarlo Giorgetti ha detto alla Bce di valutare “le implicazioni” del fallimento di Svb “per la condotta della politica monetaria e per la stabilità”.