la visita a mosca
Xi va da Putin per mostrare la Cina responsabile e come una potenza "di pace"
Inizia oggi la missione di stato del leader cinese, che vuole accreditarsi soprattutto tra i paesi del sud del mondo. "Valutiamo attentamente le proposte cinesi per risolvere la crisi in Ucraina", ha detto il presidente russo. Ma la lettura di Pechino continua a nondistinguere tra aggressore e aggredito
Iniziano oggi i tre giorni di visita di stato del leader Xi Jinping a Mosca. Il leader della Repubblica popolare cinese siederà al tavolo con Vladimir Putin, appena tornato da una visita a sorpresa nella città occupata di Mariupol e su cui pende da due giorni un mandato d’arresto da parte della Corte penale internazionale.
L'incontro è iniziato intorno alle 14,45 ora italiana, poco dopo l'arrivo di Xi nella capitale russa. "Abbiamo esaminato attentamente le proposte cinesi per risolvere la crisi in Ucraina", ha detto Putin rivolgendosi al leader cinese durante la riunione, secondo quanto riporta Tass. "Avremo l'opportunità di discuterne", ha aggiunto, sottolinenando di aver fiducia del fatto che la Cina possa procedere "nel rispetto delle disposizioni fondamentali del diritto internazionale". I colloqui continueranno durante una cena di lavoro e poi ancora domani. Secondo quanto riporta Ria Novosti, il presidente cinese Xi Jinping si è rivolto a Putin durante l'incontro definendolo "un caro amico" e aggiungendo che "i nostri paesi devono avere stretti rapporti".
Per la Cina questa è “una visita di pace”, come l’ha definita venerdì scorso il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Webin: “Cina e Russia continueranno a praticare un vero multilateralismo, a promuovere una maggiore democrazia nelle relazioni internazionali, a lavorare per la costruzione di un mondo multipolare, a migliorare la governance globale e a contribuire allo sviluppo e al progresso del mondo. La Cina manterrà una posizione obiettiva ed equa sulla crisi ucraina e svolgerà un ruolo costruttivo nella promozione dei colloqui per la pace”, ha aggiunto.
Secondo un’indiscrezione dei media circolata la scorsa settimana, l’obiettivo di Xi è anche quello di avere una telefonata con il presidente ucraino Zelensky dopo la visita a Mosca.
Pechino vuole mostrarsi, soprattutto tra i paesi del Sud del mondo, come un attore responsabile e una potenza di pace, sta cercando di guadagnare terreno nelle relazioni internazionali e nelle negoziazioni, come nel recente accordo tra Arabia Saudita e Iran, da cui si è tradizionalmente sempre tenuta fuori (oppure dove non è riuscita, come nelle piattaforme a guida cinese sull’Afghanistan). Ma l'atteggiamento “di non belligeranza nei confronti di Mosca è sempre più attivo: deve spingerci a rafforzare la fermezza della coalizione filoucraina”, ha scritto Vittorio Emanuele Parsi sul Foglio.
Prima della visita a Mosca Xi ha pubblicato un articolo sul Russian Gazette dal titolo: “Andare avanti con forza per aprire un nuovo capitolo di cooperazione amichevole sino-russa e sviluppo comune”, dove si legge: “Riteniamo che fintanto che tutte le parti sosterranno un concetto di sicurezza comune, globale, cooperativo e sostenibile e aderiranno a un dialogo e una consultazione uguali, razionali e pragmatici, troveranno sicuramente un modo ragionevole per risolvere la crisi ucraina e trovare un brillante strada verso una pace duratura e una sicurezza universale nel mondo”. La posizione “di pace” della Cina di Xi è tutta rivolta alla sicurezza russa, non fa distinzione tra aggressore e aggredito, ritiene fondamentale “l’integrità territoriale” di qualunque paese (quindi anche le rivendicazioni russe) e parla di “mentalità da Guerra fredda” occidentale.