Thread da Kyiv
Meloni ha ragione: fermarsi ora aprirà al terzo episodio della guerra in Ucraina
Un negoziato è possibile solo se la Russia lascia i territori occupati. La guerra civile, il colpo di stato, i nazisti, il conflitto per procura degli Stati Uniti. Tutte scuse per iniziare l'invasione: l'analisi dell'ex ministro dell'Economia Tymofiy Mylovanov
Traduciamo il thread pubblicato su Twitter da Tymofiy Mylovanov presidente della Kyiv School of Economics, ex ministro dell’Economia ed ex consigliere del presidente Volodymyr Zelensky
Se vogliamo essere onesti, quali sono gli scenari reali per negoziare la pace tra Russia e Ucraina? Cominciamo con Giorgia Meloni che sostiene che “fermarsi ora” significa in realtà “consentire l’invasione dell’Ucraina”. Perché, se ci fermiamo, la permettiamo per davvero! 1/
È ipocrita chiamare “pace” un’occupazione e un’annessione. Quel che è accaduto in Georgia ci pone domande difficili. Quali sono le condizioni reali per aprire dei negoziati? Si deve o non si deve chiedere alla Russia di fermare l’aggressione e di ritirare l’esercito? Oppure siamo disposti a negoziare prima che questo accada? 2/
Siamo disposti a negoziare mentre la Russia continua ad attaccare Bakhmut, a torturare gli ucraini nei territori occupati e a deportare i bambini ucraini in Russia? 3/
Dovremmo rivedere i confini dell’Ucraina ora, prima di aprire i negoziati? I territori occupati dovrebbero essere ceduti a Mosca? 4/
Dovremmo essere onesti con noi stessi. La Russia vuole negoziare ora, prima di ritirarsi dall’Ucraina. Vuole negoziare il nuovo confine. Vuole mantenere i territori che ha occupato e vuole smettere di combattere per non rischiare di perderli 5/
Se siamo abbastanza coraggiosi da ammettere la realtà, allora ci sono davvero due scelte. La prima: aprire subito i negoziati e congelare la situazione così com’è, con la Russia che continua ad attaccare su scala più ridotta (per rendere omaggio alla “pace” e al “cessate il fuoco” e per riorganizzare le proprie truppe) 6/
Questo scenario consentirà alla Russia di avere lo spazio necessario per ricostruire le proprie Forze armate e la propria economia. Ma non eviterà in futuro un altro episodio, il numero tre, della guerra russo-ucraina 7/
I negoziati e il cessate il fuoco prima del ritiro delle truppe russe dall’Ucraina cementeranno i risultati dell’invasione esattamente come è successo dopo il 2014-2016. Ci saranno lunghi cicli di incontri, temporeggiamenti, la propaganda e la colpevolizzazione delle vittime da parte della Russia 8/
Il secondo scenario è quello di prendere finalmente sul serio la situazione e lavorare per una pace sostenibile. Ciò richiede che la Russia fermi la guerra e lasci l’Ucraina. Non sarà facile, la Russia dovrà uscire con la forza 9/
Ma una volta fatto, potremo sederci a negoziare con la Russia e progettare un quadro di sicurezza sostenibile in modo da garantire a tutte le parti la loro sovranità e la pace. A mio avviso, non c’è altra strada. Ecco perché: 10/
Nel 1994 abbiamo firmato il memorandum di Budapest che garantiva all’Ucraina pace e sovranità. L’Ucraina non ha infranto nulla di quel memorandum, eppure la Crimea è stata annessa e l’Ucraina è stata invasa in altre regioni nel 2014 e nel 2022 11/
La Russia ha usato scuse come la guerra civile, il colpo di stato, i nazisti, la guerra per procura degli Stati Uniti. Alcune sono state confutate, nel dibattito pubblico, altre lo saranno in futuro. Ma nessuna di queste giustifica un’invasione. Una di queste, anche se vera, rappresenta una minaccia materiale per la Russia 12/
Negli anni 2000, l’Ucraina ha anche esteso alla Russia e alla sua flotta il diritto di rimanere in Crimea. Alle condizioni volute dalla Russia. Il risultato è stato che la Russia ha usato queste condizioni per portare le sue truppe ad annettere la Crimea 13/
Dopo l’annessione della Crimea e l’invasione dell’Ucraina orientale, noi e il mondo abbiamo provato con le sanzioni e la diplomazia. Minsk I, poi Minsk II, poi diversi cessate il fuoco. Nessuno ha funzionato. La Russia ha costantemente boicottato la diplomazia preparandosi a un’altra invasione su larga scala 14/
La Russia ha affermato che l’Ucraina non ha rispettato l’accordo di Minsk. Non siamo d’accordo, ma anche se fosse vero, la Russia non li ha rispettati e ha rifiutato di incontrare Zelensky per rinegoziarli. Ma a prescindere da questo, la situazione intorno agli accordi di Minsk non giustificava l’invasione 15/
Non c’era alcuna minaccia per la Russia, il conflitto nell’est dell’Ucraina era di bassa intensità e l’Ucraina stava mantenendo il cessate il fuoco anche se le truppe separatiste sostenute dalla Russia (che ora fanno parte dell’esercito russo, la finzione è finita) continuano a sparare 16/
Una delle narrazioni più popolari da parte della Russia è che vi era una minaccia di espansione della Nato e quindi la Russia ha dovuto rispondere invadendo l’Ucraina in modo preventivo. Questa narrazione nega la sovranità dell’Ucraina. Ignora esplicitamente tutti i precedenti accordi tra l’Ucraina e la Russia 17/
Questi accordi prevedono un impegno specifico della Russia a rispettare la sovranità dell’Ucraina. Non dicono nulla sulla limitazione del diritto dell’Ucraina di entrare nella Nato o di formare altre alleanze. Le implicazioni sono quindi due. Primo: la Russia non rispetta gli accordi 18/
Quindi, qualunque siano le condizioni dei futuri accordi con la Russia, deve esserci un meccanismo che garantisca che la Russia li rispetti. Parliamo di sovranità, quindi il meccanismo dovrà essere militare, con la forza 19/
Quindi è meglio mostrare ora che il mondo comprende la lingua della Russia – la “forza” – e sa parlarla bene. In secondo luogo, la Rivoluzione della dignità del 2014, che la Russia definisce un colpo di stato e che descrive come il tentativo occidentale di minacciare la Russia, in realtà non riguardava la Nato 20/
No, si trattava dell’Ue. La Russia stava forzando la mano dell’allora presidente filorusso Yanukovich (poi fuggito in Russia) per ritirarsi dall’accordo commerciale con l’Ue. Una volta annunciato, iniziarono le proteste. Dopo che la polizia arrestò e picchiò brutalmente gli studenti che protestavano 21/
La gente scese in piazza a milioni. Dopo un po’, il governo di Yanukovcih decise di sparare ad alcuni manifestanti. Questo fu un errore che indignò gli ucraini, il governo cadde, Yanukovich fuggì 22/
Quindi, anche se prendiamo per buone le affermazioni russe sulla minaccia della Nato, esse non reggono al vaglio dei fatti. Infine, l’azione della Russia ha portato all’allargamento della Nato, non al suo contenimento. Inoltre, l’adesione alla Nato non è mai stata sul tavolo per l’Ucraina prima del 2022, mentre ora lo è 23/
La conclusione è che ci sono due scenari per negoziare. Primo, negoziare prima che la Russia sia costretta ad andarsene. In questo modo si congelerà l’invasione come status quo e si inviterà a proseguire l’episodio in futuro. Secondo, costringere la Russia a uscire dall’Ucraina e garantire una pace sostenibile 24/