da Europa ore 7
Chi era il blogger pro russo ucciso in un attentato a San Pietroburgo
L'ultranazionalista Vladlen Tatarsky era molto seguito in Russia e considerato vicino al capo della Wagner
Uno dei più influenti blogger di guerra pro-Cremlino in Russia, Vladlen Tatarsky, è stato ucciso ieri in un'esplosione in un bar di San Pietroburgo, mentre stava incontrando i suoi sostenitori in un locale di proprietà del fondatore di Wagner, Evgenij Prigožin. Secondo le autorità locali, 25 persone sono rimaste ferite nell'attentato. Secondo i media locali, una donna avrebbe consegnato a Tatarsky una statuetta raffigurante sé stesso, probabilmente imbottita di esplosivo, che sarebbe esplosa cinque minuti dopo.
Tatarsky è considerato uno dei più importanti "corrispondenti militari" pro-Cremlino, il cui canale Telegram era seguito da 560 mila abbonati. Era originario di Makiivka, nella regione di Donetsk nell'Ucraina orientale. Dopo una serie di condanne per rapine in banca in Ucraina, era stato liberato nel 2014 dopo l'inizio della guerra nel Donbass.
Lo scorso anno, durante la cerimonia al Cremlino per celebrare l'annessione delle regioni occupate in Ucraina, Tatarsky aveva pubblicato un video in cui aveva dichiarato: “Sconfiggeremo tutti. Uccideremo tutti. Deruberemo tutti quelli di cui abbiamo bisogno. Tutto sarà come ci piace”. Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, ha attributo l'attentato alle "lotte interne" alla Russia, spiegando che "i ragni si mangiano a vicenda in un barattolo".
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