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Editoriali

I Finlandesi mollano i putiniani in Ue. Aumenta l'isolamento di Salvini

Il partito di Helsinki guidato da Riikka Purra prende le distanze da Identità e democrazia, ormai la bad company d’Europa. Entrerà in Conservatori e riformisti europei (Ecr)

Il partito dei Finlandesi, dopo il secondo posto alle elezioni legislative del 2 aprile scorso, ha annunciato che lascerà il gruppo di estrema destra Identità e democrazia (Id) al Parlamento europeo per entrare in quello dei Conservatori e riformisti europei (Ecr). La leader dei Finlandesi, Riikka Purra, ha confermato su Twitter il cambio di gruppo a Strasburgo e Bruxelles. Per loro è un ritorno: i Veri finlandesi, che attualmente hanno due eurodeputati (Laura Huhtasaari e Teuvo Hakkarainen), erano già stati nell’Ecr tra il 2014 e il 2019. Prima delle ultime elezioni europee erano passati a Identità e democrazia, scommettendo sul progetto dell’estrema destra anti europea promosso da Matteo Salvini e Marine Le Pen.

   

Secondo alcune fonti, la decisione di fare marcia indietro è in parte dovuta all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e alla volontà di prendere le distanze dalle posizioni filo Putin del gruppo Id. E così Identità e democrazia resta la bad company d’Europa, con il partito di Salvini, il quale è atteso pure al summit mondiale dell’estrema destra annunciato da Chega, il partito di estremista del Portogallo, che si terrà il 13 e 14 maggio. Il gruppo portoghese ha annunciato l’organizzazione di una convention a cui parteciperanno l’ex presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, e il leader della Lega, Matteo Salvini: “La presenza di Bolsonaro, Salvini e molti altri leader della destra europea, rende Lisbona uno dei nuovi centri più forti della destra in Europa e uno dei riferimenti mondiali nella lotta contro il socialismo”, ha detto il leader Ventura in un video. Tra gli invitati dovrebbero esserci anche Marine Le Pen e Geert Wilders. L’arrivo dei Finlandesi in Ecr, che include il PiS polacco e Fratelli d’Italia, conferma il gruppo anche come la casa d’accoglienza delle destre nazionaliste governative.

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