Il patteggiamento

Fox News convince il suo pubblico che Biden è un impostore e che Zelensky è un invasato

Paola Peduzzi

I 787,5 milioni di dollari patteggiati dall’emittente di proprietà dei Murdoch sono il prezzo della grande teoria del complotto che è il mito fondatore del trumpismo post Casa Bianca. La propaganda antiucraina

La “big lie” inventata da Donald Trump ora ha un prezzo: 787,5 milioni di dollari. Tanto ha patteggiato Fox News per non dover far parlare i suoi vertici sotto giuramento in tribunale, tanto è stato dato a Dominion Voting Systems, la società che ha deciso di denunciare per diffamazione l’emittente di proprietà dei Murdoch, che voleva di più ma si è accordata su questa cifra comunque enorme. Il prezzo potrebbe aumentare perché un’altra compagnia che gestisce le macchine per il voto elettronico come Dominion, la Smartmatic, ha chiesto 2,7 miliardi di dollari a Fox News per la “campagna di disinformazione” che ha subìto, ma intanto è stato stabilito il prezzo della grande teoria del complotto che è il mito fondatore del trumpismo post Casa Bianca: quando pensavamo che la sconfitta elettorale del 2020 avrebbe reso Donald Trump più innocuo, ecco che è arrivata la “big lie”, la teoria del grande imbroglio democratico ai danni del presidente uscente, la teoria del Joe Biden impostore perché nominato grazie ai brogli orchestrati anche dalla Dominion, accusata di ogni nefandezza possibile, compresa la corruzione di pubblici ufficiali. Fox News è stata il megafono della grande bugia che – vale la pena ricordarlo – è alla base anche dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, un’azione eversiva che è stata ed è celebrata da Fox News. “E’ come quando entri al cinema, inciampi e ti cadono tutti i popcorn”, ha detto un commentatore sintetizzando la delusione per lo spettacolo negato.

 

Ma al di là dello show, la conseguenza del patteggiamento è che se la responsabilità di Fox News è in qualche modo dimostrata (non paghi tutti questi soldi che hanno un impatto rilevante sul bilancio se ti consideri innocente), non è possibile chiedere ai conduttori e ai vertici dell’emittente la domanda cruciale: perché avete propagandato la grande bugia se non ci credevate? Dalle conversazioni intercettate e depositate in tribunale emerge che nessuno credeva alla legittimità della “big lie”, anzi qualcuno detestava pure Trump e non credeva alle sue parole, ma Fox News ha scelto di sostenerla lo stesso. Perché? Questa è la domanda che non ha trovato risposta: non è una domanda che nasce e finisce dentro a questo tribunale e non è una domanda che riguarda soltanto le elezioni del 2020. L’impatto di quel che trasmette Fox News è ancora molto alto e ha un riflesso che va oltre la politica americana. L’esempio più rilevante è il racconto che Fox News fa della guerra di Vladimir Putin in Ucraina: i conduttori più celebri e più seguiti sono esplicitamente anti Ucraina. Alcuni parlano bene di Putin, proprio come fa Trump, ma in generale il messaggio è: Kyiv deve fermare la guerra e accettare condizioni di pace. In certi segmenti si supera con un balzo l’equidistanza e si finisce nel filoputinismo, nel finto pacifismo, nelle responsabilità dell’America che non sarebbero le stesse se a guidare il paese fosse un repubblicano e non Joe Biden.

 

Non tutti gli esponenti politici conservatori la pensano come Fox News: Mike Pompeo, ex “guardiano” del trumpismo, è stato in Ucraina e tornando ha detto che il sostegno alla difesa  contro l’aggressione russa non deve finire mai. Una delegazione di deputati repubblicani è stata a Kyiv un mese fa e, incontrando il presidente Volodymyr Zelensky, ha ribadito il sostegno degli Stati Uniti. Zelensky ha telefonato allo speaker della Camera Kevin McCarthy invitandolo a fargli visita: McCarthy, che è il rappresentante più sfolgorante dell’incapacità dei repubblicani di prendere le distanze da Trump, aveva detto che con la sua maggioranza al Congresso “l’assegno in bianco” all’Ucraina sarà sospeso. Il pubblico di Fox News non conosce queste sfumature, così come non sapeva che i conduttori che ama  tanto non credessero alla “grande bugia”, e pensa che Zelensky potrebbe porre fine alla guerra in qualsiasi momento ma non lo vuole fare. E’ il contrario, questa possibilità esiste per Putin: perché l’emittente di Murdoch non lo dice? La risposta non si troverà in un tribunale, ma alle primarie e alle elezioni del 2024 e potrebbe capovolgere il mondo. 

  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi