I dimostranti bloccano una strada di grande percorrenza a Bayonne (Lapresse)

Le proteste contro Macron

Cento giorni di sciopero e “grévilla”. Le minacce di sabotaggi in Francia

Mauro Zanon

I sindacati francesi annunciano un inasprimento della mobilitazione nei prossimi mesi. E rischiano di finirci in mezzo anche il Festival di Cannes, il Grand Prix de Monaco e il Roland Garros

Parigi. “100 jours de colère”, cento giorni di rabbia. La Cgt Énergie, federazione del sindacato oltranzista francese che riunisce i lavoratori operanti nel settore dell’energia, ha annunciato nel fine settimana che nei prossimi tre mesi ci sarà una moltiplicazione delle proteste contro “i metodi anti democratici” del governo: un inasprimento della mobilitazione contro la riforma delle pensioni attraverso azioni di sabotaggio, come l’interruzione improvvisa dell’elettricità in occasione di grandi eventi. “Macron ha assicurato che nei prossimi cento giorni riporterà la calma nel paese, noi invece gli assicuriamo che saranno cento giorni di azioni e di rabbia! Non siamo affatto rassegnati”, hanno dichiarato in un comunicato i sindacati della Fédération nationale mines énergie (Fnme), al termine di una riunione tenutasi venerdì. La promulgazione della riforma delle pensioni, dopo il superamento dell’ultimo ostacolo istituzionale che poteva fermarla, il Consiglio costituzionale, non ha placato i dimostranti che da gennaio organizzano giornate di sciopero e proteste aggressive a cadenza settimanale. Anzi: li ha convinti ad alzare ancor di più l’asticella della violenza, con conseguenze dagli esiti imprevedibili. “Dai nostri dibattiti emergono posizioni offensive, inflessibili e unanimi”, hanno affermato i rappresentanti dell’organizzazione sindacale, avvertendo il governo che la Francia sta per entrare in un periodo di forti turbolenze.

 

Alle giornate di mobilitazione interprofessionale contro la riforma delle pensioni programmate per il 28 aprile e il primo maggio seguirà “una giornata nazionale di rabbia nel settore dell’energia il prossimo 3 maggio”, ha promesso con toni minatori la Fnme: una “grévilla” (neologismo che fonde la parola grève, sciopero, e guérilla, guerriglia) sotto forma di manomissioni energetiche che colpiranno anche gli spostamenti del presidente Macron e dei membri dell’esecutivo. A gennaio erano andate in scena le prove generali con operazioni di sabotaggio dei contatori di energia elettrica ribattezzate “Robin Hood”. La scorsa settimana, la Cgt ha rivendicato due interruzioni di elettricità: una all’aeroporto di Montpellier, l’altra in una scuola dell’Hérault (sud-est della Francia) in occasione della visita di Macron. Ma nelle prossime settimane potrebbero essere presi di mira anche gli eventi culturali e sportivi di cartello del maggio francese: il Festival di Cannes, il Grand Prix de Monaco e il Roland Garros. “A maggio fai ciò che ti piace! Il Festival cinematografico di Cannes, il Grand Prix de Monaco, il torneo tennistico del Roland Garros e il Festival di Avignone (che si terrà a luglio, ndr) potrebbero ritrovarsi al buio! Non ci arrenderemo!”, annunciano.

 

Anna Créti, economista francese specializzata nelle questioni energetiche, ha spiegato su BfmTv che la Cgt Énergie ha “tecnicamente gli strumenti” per mettere in pratica le sue azioni di sabotaggio durante il Festival di Cannes. Dalla direzione della kermesse cinematografica non c’è stato alcun commento ancora, ma la memoria va al maggio ’68, quando il festival fu interrotto anticipatamente in seguito a una serie di contestazioni figlie delle rivolte studentesche, tra cui anche quella dei registi Godard e Truffaut per la cacciata di Henri Langlois dalla presidenza della Cinémathèque française. Lunedì, alcuni militanti cegetisti hanno impedito al ministro dell’Istruzione, Pap Ndiaye, di visitare l’Institut National du Professorat et de l’Education di Lione. Lo stesso giorno, François Braun, ministro della Sanità, ha potuto accedere all’ospedale di Poitiers soltanto grazie a un cordone di Crs, la polizia antisommossa francese. Ieri mattina, il responsabile del governo per le Politiche abitative, Oliver Klein, era in visita a Massy, a sud di Parigi: accolto dalle urla e da un concerto di pentole, Klein è stato scortato per poter entrare nell’ex sede di Général Electric. Insomma, si sta verificando quello che temevano le autorità: una radicalizzazione della mobilitazione.