Il dopo Le pen
Pierre-Romain Thionnet e la banda under 30 del sovranismo francese 2.0
Volto nuovo della destra, ha 29 anni, è il consigliere più stretto del presidente del Rassemblement national Jordan Bardella e ha il ruolo di responsabile giovanile del partito. Un ingranaggio indispensabile per la macchina sovranista: così la nuova generazione punta all'Eliseo
Quando gli chiedono se Jordan Bardella riuscirà finalmente a riunire le destre francesi attorno a un unico progetto politico e a portare il Rassemblement national (Rn) all’Eliseo, Pierre-Romain Thionnet risponde così: “Non c’è bisogno di perorare la causa dell’unione delle destre o di farne una strategia, che tra l’altro ha mostrato i suoi limiti. Dal punto di vista generazionale, Jordan Bardella non avrà concorrenti. Avverrà tutto in maniera naturale. C’è un libro che amo molto di René Grousset, ‘Figures de proue’, dove si parla di quei rari personaggi che, attraverso la loro volontà, hanno un impatto sul corso degli eventi. Jordan Bardella fa parte di questa categoria”. Thionnet, 29 anni, due in più del giovane presidente di Rn, è il volto della nuova élite sovranista francese, sfrontata e under 30, che ha fretta di salire in alto ed è convinta che il prossimo giro, le presidenziali del 2027, sarà quello buono.
Per parlare delle sfide che attendono il Rassemblement national, di nuovi progetti e nuove idee da sottoporre al vaglio di Marine Le Pen, Thionnet e gli altri ragazzi del sovranismo 2.0. si ritrovano spesso in un lussuoso ristorante peruviano in stile Art Déco a pochi passi dagli Champs-Elysées: il Manko. Il ristorante è gestito da Tony Gomez, uno dei re della mondanità parigina, con un’agenda di contatti da fare invidia ai super consulenti di Havas, che lo mette a disposizione della nouvelle vague sovranista.
Thionnet, della banda dei bardelliani, è il più discreto, ma anche il più influente: è il consigliere più stretto di Bardella, la sua plume, l’ingranaggio indispensabile per far funzionare la macchina sovranista. Ma Thionnet è anche il responsabile della giovanile del partito sovranista, il Rassemblement national de la jeunesse (Rnj). “Nel corso degli anni è diventato un vero e proprio duo. Jordan ha l’istinto e la capacità di analisi politica, ma non ha né una conoscenza politica né una vera formazione ideologica. Questa mancanza viene compensata da Pierre-Romain”, ha detto al Point un esponente Rn in forma anonima. E in vista delle prossime elezioni europee, Thionnet potrebbe figurare in buona posizione nella lista Rn per diventare anche eurodeputato.
Nato alla frontiera con la Svizzera in un comune senza storia, Pierre-Romain Thionnet, figlio di piccoli artigiani, era una promessa dello sci nordico della nazionale francese. Ma quando ha scoperto la sua passione per la storia, ha lasciato la neve per i banchi della Sorbona. Lì, ha messo da parte Tucidide e Vauban, per avvicinarsi a letture più recenti, dalle memorie di Charles de Gaulle alle opere di Éric Zemmour, l’ex giornalista del Figaro e intellettuale réac oggi a capo del partito Réconquête!. Stimolato dalle loro riflessioni, Thionnet decide nel 2015 di lanciare un’associazione studentesca che rappresenti gli studenti vicini alla destra sovranista: la Cocarde étudiante, di cui è stato segretario generale fino allo scorso gennaio. Ma come ha conosciuto Jordan Bardella? Attraverso un altro giovane del nuovo sovranismo che avanza, l’avvocato e habitué dei salotti mediatici parigini Pierre Gentillet. Quest’ultimo, all’epoca dell’incontro tra il futuro duo di potere di Rn, era il presidente del Cercle Pouchkine: un circolo che a cadenza mensile organizzava delle cene-conferenze in compagnia di saggisti, universitari e responsabili politici russi o russofili per avvicinare Parigi e Mosca, e allontanarsi da Washington.
L’esperienza di quel pensatoio, oggi, è fonte di grande imbarazzo per Rn. Non a caso, lo scorso febbraio, Thionnet e Bardella hanno fatto uscire un’intervista sull’Opinion per mostrare che il nuovo Rn sostiene l’Ucraina contro la Russia, che il colpevole del conflitto è solo e soltanto Vladimir Putin e che la Francia deve essere allineata con l’occidente. Ma non tutti hanno apprezzato quell’intervista e lo spazio che sta conquistando Thionnet. Jérôme Sainte-Marie, responsabile della formazione dei dirigenti di Rn, lo considera troppo ingombrante.
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