Il caso
Storiaccia all'Onu. L'Iran (con 582 esecuzioni) eletto a capo del Forum sociale per i diritti umani
Giusto in tempo, si direbbe, visto che l’Iran ha appena impiccato Yousef Mehrad e Sadrollah Fazeli Zare per aver usato i social media per criticare la religione
La Repubblica islamica dell’Iran è stata eletta alla presidenza del Forum sociale del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Il tema di quest’anno è la tecnologia e la promozione dei diritti umani. Giusto in tempo, si direbbe, visto che l’Iran ha appena impiccato Yousef Mehrad e Sadrollah Fazeli Zare per aver usato i social media per criticare la religione.
La cifra di almeno 582 esecuzioni è stata la più alta dal 2015 in Iran e ben al di sopra della cifra di 333 nel 2021, afferma il rapporto di Iran Human Rights (IHR) con sede in Norvegia e Together Against the Death Penalty (ECPM) con sede a Parigi. L’anno scorso è stato caratterizzato dallo scoppio, a settembre, di proteste a livello nazionale innescate dalla morte di Mahsa Amini. Almeno tre minorenni sono stati giustiziati mentre sedici donne sono state impiccate. Ne avevamo viste tante dalla cronaca distopica delle Nazioni Unite: conferenze contro il razzismo che definiscono il sionismo una forza di razzismo, l’Arabia Saudita eletta alla Commissione per i diritti delle donne e l’elezione al Consiglio dei diritti umani di Ginevra di paesi meravigliosi come Algeria, Cina, Congo, Costa d’Avorio, Cuba, Etiopia, Gabon, Indonesia, Kazakistan, Kenia, Maldive, Pakistan, Qatar, Russia, Sierra Leone, Emirati Arabi, Venezuela e Vietnam. Quello che ci mancava è una poltrona in una di queste commissioni che dovrebbero vigilare per il progresso e il bene dell’umanità a un regime assassino reduce che sembra sopravvissuto anche a una delle più sanguinarie repressioni popolari della storia recente. Ma all’Onu tutto è possibile. D’altronde, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres di recente ci ha avvisati che è in corso una “epidemia mondiale di islamofobia”. Chissà cosa ne pensano gli impiccati in Iran con l’accusa di essere “mohareb”: nemici di Allah.