Oltre il G7
Lula e Zelensky non si incontrano a Hiroshima: cosa non va tra i due leader
I due presidenti si rimpallano le accuse su chi abbia voluto evitare chi, ma alla fine anche in Giappone il dialogo è stato minimo. Il fallimento del Brasile come mediatore per la guerra in Ucraina e le relazioni complesse fra Kyiv e i paesi Brics
Il G7 di Hiroshima doveva essere un’occasione per il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e quello brasiliano, Lula, di chiarirsi. Invece ora la situazione tra loro è quasi peggio di prima. Accusato di non averlo voluto incontrare, il presidente brasiliano assicura che è stato il collega ucraino a non presentarsi. “Molto semplice. Avevamo un (incontro) bilaterale con l’Ucraina alle 15:15 (ora locale)”, ha risposto in conferenza stampa. “Abbiamo aspettato e ricevuto l’informazione che erano in ritardo. Nel frattempo ho incontrato il presidente del Vietnam. E quando il presidente del Vietnam se ne è andato, quello ucraino non si è visto. Sono sicuro che avesse un altro appuntamento”. Zelensky invece ha incontrato non solo i leader del G7, della Corea del sud e dell’Indonesia, ma anche il primo ministro indiano Narendra Modi – anche Modi è un leader dei Brics, anche Modi è stato tacciato di fare sponda alla Russia, ad esempio favorendone le triangolazioni per aggirare sanzioni, e anche Modi è stato accreditato di piani di pace che l’Ucraina non gradisce troppo. Però il vertice di Hiroshima è stata un’occasione se non altro per ripristinare un minimo di dialogo, e curare l’immagine. Al G7 Lula si è finalmente dichiarato a favore dell’integrità territoriale ucraina. Ma forse in quel contesto era il minimo sindacale: Lula in conferenza stampa ha detto che secondo lui le trattative tra Ucraina e Russia dovrebbero prendere come modello proprio “quelle sindacali”.
Secondo fonti governative brasiliane citate dalla Folha de S. Paulo, l’incontro sarebbe stato infatti rinviato tre volte su richiesta della delegazione ucraina, con conseguenti modifiche dell’ultima ora all’ordine del giorno di Lula; ma alla fine nessuno si sarebbe presentato all’incontro con il presidente del Brasile, il quale, sempre secondo il quotidiano, avrebbe atteso nella sala conferenze dell’hotel pavesata di bandiere ucraine e brasiliane. Dell’accaduto è stato chiesto in conferenza stampa anche a Zelensky, se fosse deluso per non aver incontrato il suo omologo brasiliano, e la sua risposta è stata: “È stato Lula a rimetterci”. Neanche lui ha fornito troppi dettagli sull’incontro fallito, aggiungendo che “ognuno ha i propri programmi”, e che per questo motivo non ha potuto avere luogo. Lula ha a sua volta dichiarato che vorrebbe comunque avere un colloquio con il presidente ucraino, aggiungendo di non essere “deluso” ma “contrariato”. “Ma Zelensky è maggiorenne, sa cosa sta facendo”. Anche così Lula ha assicurato che quanto accaduto non ha intaccato la sua intenzione di fare del Brasile un mediatore nel conflitto tra Ucraina e Russia, anche se ha messo in dubbio l’intenzione sia di Mosca che di Kyiv di cercare la pace.
Negli ultimi mesi Lula ha compiuto una serie di passi falsi nel suo ruolo di mediatore. Ad esempio, la recente visita del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov a Brasilia e le dichiarazioni di Lula nel suo tour in Cina, in cui ha dichiarato che anche gli Stati Uniti sono responsabili della guerra, hanno causato profondo disagio nelle potenze occidentali e in Ucraina. Inoltre, Zelensky ha rifiutato categoricamente il piano di pace del Brasile, che richiedeva sia a Kyiv sia a Mosca di fare concessioni. Allo stesso modo, il presidente brasiliano ha cercato di minimizzare la questione e ha affermato di non essere andato al vertice in Giappone “per discutere della guerra in Ucraina”. “Le discussioni sulla guerra dovrebbero svolgersi all’Onu”, in particolare al Consiglio di sicurezza, anche se ha ritenuto che anche questo necessitasse di una riforma – soprattutto per dare un seggio permanente al Brasile.
Bloomberg aveva però rivelato che Lula, una volta saputo che al G7 ci sarebbe stato anche Zelensky, si fosse sentito chiaramente a disagio, come se lo avessero preso in trappola. Alcune indiscrezioni hanno insistito sulla sua irritazione per l’annuncio a sorpresa, senza tener conto del fatto che il presidente ucraino viaggia appunto a sorpresa per questioni di sicurezza. Il giornalista Mario Sabino sul quotidiano online Metropoles ha commentato: “Zelensky ha smascherato Lula. È un professionista della politica internazionale, a differenza del presidente brasiliano. Non si è prestato all’umiliazione di essere incasellato nelle ore disponibili, come se fosse un subordinato ricevuto da un capo malevolo, e ha dimostrato che Lula non ha interesse a una pace giusta, ma vuole solo la resa dell’Ucraina, camuffata da accordo”.
L'editoriale dell'elefantino