Bruxelles teme che Orbán usi la presidenza del Consiglio per sabotare l'Ue, dalle sanzioni allo stato di diritto

David Carretta

Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione per esprimere dubbi sulla capacità dell’Ungheria “di adempiere in modo credibile a tale compito nel 2024” per le violazioni sistematiche della legislazione dell’Ue, dei valori fondamentali e del principio di leale cooperazione

Bruxelles. L’Ungheria assumerà la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea il primo luglio del 2024. La data è ancora lontana, ma sta crescendo la preoccupazione che Viktor Orbán la usi per sabotare il funzionamento dell’Ue.

 

Giovedì il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione per esprimere dubbi sulla capacità dell’Ungheria “di adempiere in modo credibile a tale compito nel 2024” per le violazioni sistematiche della legislazione dell’Ue, dei valori fondamentali e del principio di leale cooperazione. I deputati hanno chiesto al Consiglio di “trovare quanto prima una soluzione adeguata”. L’idea è di privare Orbán di oneri e onori della presidenza di turno dell’Ue, ma soprattutto del ruolo di decidere l’agenda del Consiglio. Dalle sanzioni contro la Russia allo stato di diritto, l’Ungheria potrebbe bloccare tutto o quasi.

 

Secondo Alberto Alemanno, professore alla Hec di Parigi, ci sono diverse possibilità: modificare l’ordine delle presidenze; delegare alcuni compiti alle presidenze di Belgio e Spagna; sospendere la presidenza ungherese.

 

Anche alcuni governi guardano alla presidenza Orbán con sospetto. “Ho dubbi sulla possibilità che l’Ungheria riesca ad avere una presidenza di successo”, ha detto il sottosegretario tedesco agli Affari europei, Anna Lührmann. In realtà, sul piano giuridico e politico è quasi impossibile privare Orbán della presidenza. Ma il fatto che l’Ue ne discuta apertamente è già uno stigma, che dimostra quanto il premier ungherese sia diventato un paria tra i ventisette.