negli stati uniti
Trump si difende dalle accuse per reati federali attaccando: lascia il tribunale e se la prende con Biden
Alla vigilia del suo compleanno l'ex presidente degli Stati Uniti si è presentato davanti ai giudici e si è dichiarato non colpevole per i 37 capi d'accusa. Poi il comizio in New Jersey: la raccolta fondi per le presidenziali non si ferma
Il pomeriggio in tribunale, la sera a raccogliere fondi per le presidenziali. Sembra prospettarsi un’estate faticosa per Donald J. Trump, che ieri si è presentato in tribunale a Miami per dichiararsi non colpevole di fronte a 37 capi di accusa, poi è volato in New Jersey a chiedere soldi ai suoi big donors.
Il procuratore speciale Jack Smith ha elencato le accuse, che riguardano i 13mila documenti, di cui alcuni top-secret, compresi piani militari e nucleari, portati dalla Casa Bianca a Mar-a-Lago e trovati dall’FBI ad agosto. Le scatole di documenti si trovavano accatastate tra un bagno, un deposito e il palco della sala da ballo. Secondo gli inquirenti l’ex presidente avrebbe mostrato parte di questi documenti ad alcune persone nel corso dei mesi.
In aula Trump non ha detto una parola, è rimasto con le braccia incrociate e una smorfia di fastidio sul volto. L’udienza è durata 47 minuti. Come ad aprile a Manhattan anche davanti al tribunale di Miami c’era una piccola folla di supporter. Se per il caso Stormy Daniels c’era un unanime fiancheggiamento da parte dei quadri repubblicani, qui, essendoci di mezzo la sicurezza nazionale, alcuni iniziano a fare qualche passetto indietro, in particolare gli altri candidati alle primarie. Ma anche il suo fedele ex segretario di stato, Mike Pompeo, ha detto che Trump ha sbagliato, e che avrebbe potuto mettere in pericolo i soldati americani. Secondo i sondaggi per la maggioranza dell’elettorato, la colpevolezza in questo caso sarebbe incompatibile con la carica presidenziale.
Uscito dal tribunale Trump si è fermato in un ristorante cubano, Versailles, dove ha detto ad alcuni suoi fan che il paese ormai “è in declino” e che “il governo è fuori controllo”. La sera l’ex presidente si è presentato al comizio organizzato nel suo golf club nel New Jersey, sopra un palco dove è stata ricostruita un minuzioso fondale 3D della Casa Bianca per dargli un allure presidenziale. Anche lì Trump, stanco, ha attaccato Biden, come se il presidente stesse usando il dipartimento della giustizia e l’FBI come strumenti a sua disposizione per distruggere la carriera politica dell’ex, e probabile futuro, rivale. “Una persecuzione politica che sembra uscita da un regime fascista o comunista”, ha detto. “Biden non solo verrà ricordato come il presidente più corrotto della storia, ma come quello che, con la sua banda di teppisti, disadattati e marxisti, ha provato a distruggere la democrazia americana”.
Trump sembra parlare al suo adorante elettorato di teorici della cospirazione, che adora demonizzare i democratici, elettorato che non sembra abbandonarlo visto che i sondaggi lo danno ancora primo tra i vari candidati repubblicani. “Quando verrò rieletto”, ha detto, distruggerò il deep state”. Poi ha preso in giro la legge alla base delle accuse, l’Espionage Act, dicendo che gli scatoloni di documenti presi dall’FBI erano soprattutto pieni di ritagli di giornale, foto, ricordi e vestiti. “Non ho avuto la possibilità di passare in rassegna tutte le scatole. È un lavoro lungo e noioso, ci vuole un sacco di tempo, e io saprei anche farlo, ma ho una vita troppo impegnativa”. Soprattutto adesso, tra campagna elettorale e giudici.
Dopo il discorso Trump ha partecipato alla festa per la raccolta fondi, un evento a porte chiuse dove spera di raccogliere almeno un paio di milioni. A un certo punto i supporter, sotto al palco, hanno intonato uno stonato happy birthday. Oggi Trump compie 77 anni, e questa alternanza tribunale-palco sembra diventare la sua normale routine.
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