Un fermo immagine dal video in cui Prigozhin accusa i vertici dell'esercito russo

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La ribellione di Prigozhin è iniziata

Il capo della Wagner è diretto verso Mosca, dice che non è un colpo di stato ma una marcia per la giustizia. I mezzi militari per le strade e la replica della esercito 

Evgeni Prigozhin, finanziatore e capo delle milizie mercenarie della Wagner, ha rilasciato due video. Nel primo, ha ribadito che non va d’accordo con il ministero della Difesa, con l’esercito, con i generali e pure con diversi oligarchi. E ha detto qualcosa di incredibile: che la storia della guerra iniziata per difendere l’Ucraina dai nazisti è una bufala. E’ una bufala anche la scusa di voler difendere la popolazione russofona, non c’era nessun attacco né da parte di Kyiv né da parte della Nato, dice chiaramente. I piani per cui Mosca ha attaccato l’Ucraina erano ben diversi: far brillare la stella di Sergei Shoigu, che voleva diventare un eroe, arricchire con i beni dell’Ucraina i già ricchi oligarchi russi, mettere Viktor Medvedchuk alla presidenza di Kyiv: un uomo con cui continuare a fare affari. Altrimenti, si chiede , che senso avrebbe avuto scambiare Medvedchuk catturato dagli ucraini, un uomo solo, con i combattenti del reggimento Azov? Un po’ troppo. Shoigu e i suoi sperperano, non sanno usare risorse, vogliono solo arricchirsi, dice il capo della Wagner, e mentre i suoi uomini conquistano, gli altri si accaparrano le ricchezze. Prigozhin parla di corruzione, sa bene cosa fa male in Russia, parla da politico, da uno che sa su cosa insistere. Ma questo era l’inizio, era il suo tentativo di riscrivere a modo suo quello che sta succedendo in Ucraina. Ma non voleva fermarsi all’Ucraina. 

 

 

È andato avanti, dicendo che l’esercito di Mosca ha bombardato i suoi uomini, e ha chiesto di scendere in strada contro l’esercito. Il comitato nazionale antiterrorismo ha aperto una procedura per incitamento alla ribellione armata contro di lui e i servizi di sicurezza  hanno chiesto ai mercenari di disobbedire. È la prima volta che i servizi si occupano apertamente di Prigozhin. La televisione di stato ha interrotto le trasmissioni per smentire la notizia dei bombardamenti sugli uomini della Wagner e Priozhin ha risposto organizzando una marcia verso Mosca. La capitale è in allerta, secondo alcune informazioni, il capo della Wagner con i suoi combattenti avrebbe superato i primi posti di blocco al confine, che già nei mesi scorsi avevano dimostrato di essere poco protetti. Manca Putin all’appello, Prigozhin ha annunciato che “non sarà un colpo di stato, ma una marcia per la giustizia”. Il generale Surovikin, che è stato a capo delle forze armate russe in Ucraina e spesso d’accordo con la Wagner, è intervenuto per dire a Prigozhin che il nemico aspetta solo una rivolta interna, chiedendogli di fermarsi.