Dopo l'ammutinamento
La visita di Shoigu in Ucraina e i silenzi di Putin e Prigozhin
Le ultime notizie dopo il "semi golpe". La Difesa russa pubblica un video del ministro che sarebbe stato girato durante il suo viaggio al fronte. Il destino della Wagner e le dichiarazioni di Blinken e di Pechino. Il rublo ai minimi da 15 mesi
A meno di 24 ore dall'intervento di Minsk, il leader della milizia privata Evgeni Prigozhin, sembra scomparso nel nulla o comunque resta in silenzio. Secondo il New York Times, che cita fonti di intelligence, autorità americane erano state informate da giorni dei piani di ribellione del capo del gruppo di mercenari Wagner. Intanto i miliziani del gruppo si sono ritirati da Rostov sul Don, accolti dagli applausi della folla (qui il video), dopo che la loro marcia ribelle verso Mosca si è fermata a circa 200 chilometri da Mosca grazie alla mediazione della Bielorussia. Dopo l'annuncio dell'esilio del capo della Wagner, circolano molte speculazioni sul fatto che le sue milizie siano pronte a tentare un'offensiva in territorio ucraino partendo dalla Bielorussia. Il capo delle forze armate ucraine ha detto che non ci sono prove di un aumento di truppe o equipaggiamenti russi al confine settentrionale e che la situazione per il momento è stabile ma, ciò nonostante, le forze ucraine hanno rafforzato le loro difese nel nord. Sebbene la minaccia immediata di una rivolta armata contro il governo russo sia stata disinnescata sabato, rimangono importanti interrogativi su come l'episodio plasmerà il resto della guerra in Ucraina e la presidenza di Putin. Funzionari americani sentiti dal Nyt leggono l'ammutinamento del fine settimana come una prova dell'erosione della forza di Putin: il caos rappresenta forse la sfida più grave alla sua autorità.
La visita di Shoigu in Ucraina
Il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha visitato le truppe nelle aree occupate dell'Ucraina. E' la prima apparizione pubblica di un alto funzionario russo dalla rivolta guidata da Prigozhin nel fine settimana. Shoigu ha visitato un posto di comando ed è stato informato da Evgeni Nikiforov, il capo delle forze russe in Ucraina, sulla situazione in prima linea, ha detto il ministero della Difesa su Telegram. Il ministero ha anche pubblicato un video di Shoigu su un aereo mentre incontra i comandanti presumibilmente in un posto di comando avanzato e che, sostiene Mosca, sarebbe stato girato durante il suo viaggio al fronte, senza specificare quando o dove questo ha avuto luogo.
Ciò che possiamo leggere, invece, è il messaggio che Mosca intende inviare: Putin, almeno per ora, sta proteggendo il suo ministro e non licenziandolo, come ha chiesto Prigozhin quando ha lanciato il suo ammutinamento. È una dimostrazione di compostezza e controllo da parte del Cremlino dopo una rivolta che ha lasciato Putin più debole. La visita di Shoigu è una dimostrazione di forza da parte della Russia, scrive Mayeni Jones, corrispondente della BBC da Kyiv, e un tentativo di sottolineare che è ancora concentrata sulla sua cosiddetta “operazione militare speciale” in Ucraina.
Per mesi il ministro della Difesa è stato nel mirino del capo Wagner che lo incolpa per le migliaia di morti russi nella guerra in Ucraina, e di aver fatto morire di fame le sue truppe senza inviare munizioni e di aver mentito al presidente sulle reali condizioni al fronte. Il ministro della Difesa è un confidente di lunga data di Putin. In passato ha partecipato con lui a battute di caccia e pesca in Siberia e una volta era anche considerato come un suo possibile successore alla guida del Cremlino. A Shoigu è attribuita l'annessione della Crimea nel 2014 ed è stato responsabile dell'agenzia di intelligence militare Gru, che tra le altre cose è accusata di due avvelenamenti con agenti nervini: l'attacco mortale del 2018 a Salisbury nel Regno Unito e quello quasi fatale al leader dell'opposizione Alexei Navalny in Siberia nel 2020.
Putin riappare in video ma non parla della Wagner
Putin, da quando sabato ha tenuto un discorso di cinque minuti alla nazione nel quale prometteva che avrebbe represso la ribellione, non ha più parlato della vicenda. Oggi pomeriggio è riapparso in video, con un messaggio rivolto agli ospiti del XI International Youth Industrial Forum "Ingegneri del futuro - 2023".
"Lo sviluppo e la modernizzazione dell'industria è la priorità assoluta della Russia di fronte a gravi sfide esterne", ha detto Putin, che ha parlato alle aziende e le ha ringraziate per la loro tenuta, senza fare nessun commento sull'ammutinamento della Wagner.
Putin era in collegamento con i partecipanti all'evento e non è escluso il suo intervento fosse pre-registrato. "Lo sviluppo e la modernizzazione dell'industria sono la nostra priorità assoluta. Pertanto, continueremo a stimolare l'introduzione delle ultime tecnologie, soluzioni digitali e standard ambientali avanzati", ha sottolineato il capo della Federazione Russa come riportano le agenzie locali. Il leader del Cremlino ha chiesto di aggiornare i programmi di istruzione professionale, formazione e riqualificazione del personale, anche per le industrie di base.
Il destino di Prigozhin e della Wagner
Con un accordo mediato da Minsk, il leader del gruppo Wagner ieri ha accettato di lasciare la Russia e di andare in Bielorussia insieme ai suoi uomini. Tuttavia, non è chiaro dove si trovi davvero in questo momento. Le ultime informazioni sono di ieri sera, con un video di Prigozhin che lasciava il quartier generale del distretto militare a Rostov sul Don. In base all'accordo con il Cremlino, le accuse penali contro Prigozhin saranno ritirate, ma rimangono molte domande sui dettagli. Anche se il "cuoco di Putin" rispettasse l'accordo e si trasferisse in Bielorussia, potrebbe ancora subire delle conseguenze. I servizi speciali russi sono già entrati nel territorio di Minsk per catturare i propri nemici. Intanto il procedimento penale con l'accusa di ribellione armata a carico del leader della Wagner non è terminato e continua ad essere indagato dal dipartimento investigativo dell'Fsb russo. Lo riporta il quotidiano russo Kommersant smentendo quanto riportato ieri da alcuni media e canali Telegram. Una fonte di Kommersant nell'agenzia di vigilanza ha affermato che la decisione di avviare un procedimento penale non è stata ancora annullata e che le indagini sulla ribellione sono in corso.
Per quanto riguarda i combattenti della Wagner, il portavoce del Cremlino ha detto che non dovranno affrontare azioni legali per aver preso parte alla marcia verso Mosca. Ma, secondo gli esperti, rimangono molte domande sul destino dei miliziani dopo la loro rivolta.
L'impatto immediato sulla guerra in Ucraina è ancora meno evidente. L'esercito russo ha fatto affidamento su Wagner, una forza con migliaia di truppe ben addestrate, per ingaggiare l'esercito ucraino in alcune delle battaglie più sanguinose dall'invasione della Russia nel febbraio 2022. La forza mercenaria ha svolto un ruolo cruciale in particolare negli scontri per conquistare la città di Bakhmut, nella parte sudorientale del paese. Parte del gruppo firmerà contratti con il ministero della Difesa russo, ma non è chiaro se gli uomini che combattono in Ucraina rimarranno l'aggressiva forza combattente che è stata dall'inizio dell'invasione. L'incertezza sul futuro dei soldati della Wagner - scrivono sul New York Times Giuliano E. Barnes e Thomas Gibbons-Neff - potrebbe portare un po' di sollievo alle forze di Kyiv, che potrebbero capitalizzare il disordine e il morale basso dei russi per avanzare nella loro tanto attesa controffensiva, anche se è probabile che le linee del fronte rimangano invariate nel breve termine.
Reazioni internazionali
"La crisi in Russia rivela crepe nel sistema di potere di Vladimir Putin", ha detto il segretario di stato americano Antony Blinken. "Al momento non abbiamo notizia di nessun capo militare cacciato da Putin", ha aggiunto Blinken avvertendo che "bisognerà aspettare le prossime settimane per capire gli sviluppi". Mentre arrivano rassicurazioni da Pechino. "In qualità di vicino amichevole e partner di cooperazione strategica globale nella nuova èra", la Cina sostiene la Russia "nel mantenimento della stabilità nazionale", si legge in una dichiarazione del ministero degli Esteri cinese postata sul suo sito web. Le vicende legate all'ammutinamento militare del fine settimana, poi rientrato, "sono affari interni della Russia", precisa la nota.
Intanto il leader bielorusso Aljaksandr Lukashenka, che ieri ha mediato con Prigozhin per fermare l'avanzata delle truppe Wagner in Russia, ha avuto colloqui telefonici con Putin e con l'ex presidente kazako Nursultan Nazarbayev, scrive l'agenzia Belta.
"Il mostro che Putin ha creato con Wagner ora lo sta mordendo, sta agendo contro il suo creatore", dice il capo della politica estera dell'UE, Josep Borrell. E aggiunge che "non è una buona cosa" vedere una potenza nucleare come la Russia “entrare in una fase di instabilità politica”. "Questo è il momento di sostenere Kyiv più di ogni altro momento ed è un bene che l'Epf sia rimpinguato con altri 3,5 miliardi. La guerra sta incrinando la forza militare russa e sta mettendo in crisi il governo: ora una potenza nucleare come la Russia potrebbe affrontare un periodo d'instabilità e dobbiamo prendere in considerazione questo scenario", ha aggiunto Borrell.
Il sindaco di Mosca ha revocato le misure di sicurezza "antiterrorismo" che aveva imposto durante il fine settimana, quando le forze di Wagner hanno minacciato di prendere d'assalto la città.
L'ammutinamento fallito del fine settimana non ha avuto solo un impatto sulla sicurezza in Russia, ma anche sull'economia. Nelle contrattazioni mattutine, il rublo è sceso al minimo da 15 mesi rispetto al dollaro.