la versione di Parsi
La debolezza di Putin dopo il tentato golpe e i rischi della missione del cardinale Zuppi
Ogni visita di mediazione al Cremlino può essere strumentalizzata dalla propaganda russa. Ma il vantaggio ora è l'indebolimento del presidente russo dopo il tentativo ribelle di Prigozhin
"È alla portata di mano di questa missione tutto il corteo umanitario, dallo scambio di prigionieri fino al rintracciare e liberare i bambini rapiti da Putin e dai suoi sgherri". Vittorio Emanele Parsi fa il punto della situazione, a partire dalla visita a Mosca del cardinale Matteo Zuppi in corso in queste ore. È la seconda tappa del tentativo di mediazione del Vaticano, che ha portato lo stesso Zuppi anche a Kyiv nelle scorse settimane.
La trasferta in Russia tuttavia presenta delle incognite: "In generale sappiamo che ogni missione che va verso il Cremlino corre il rischio di essere strumentalizzata da parte della propaganda russa e dai suoi ripetitori, che qui in Italia sono molto attivi. Ma Zuppi - aggiunge il professore - avrà fatto i suoi calcoli, ritenendo che il gioco vale la candela, che si tratta di un rischio che vale la pena correre".
Ad ogni modo, continua Parsi, "sarà interessante vede chi il cardinale riuscirà a incontrare, ancor prima di sapere cosa si sono detti con i suoi interlocutori. Staremo a vedere se esiste un qualunque minimo spiraglio per smuovere una situazione che in questo momento sembra piuttosto bloccata".
L'ultimo aspetto sollevato riguarda il Cremlino, la forza del potere russo dopo il tentato golpe della scorsa settimana: "Dal punto di vista occidentale, ma anche da quello ucraino, l'indebolimento di Putin è un vantaggio rispetto a un suo rafforzamento. Per cui, al netto di tutte le giuste preoccupazioni, questo weekend la nostra situazione nei confronti del presidente russo è migliore rispetto a quella che era prima del tentativo di Prigozhin"