L'incontro
L'abbraccio polacco-ucraino su Volinia
I due presidenti, al loro ultimo meeting, hanno mostrato affetto e commozione a riprova delle relazioni tra i due paesi, già molto buone soprattutto negli ultimi due anni
L’incontro a sorpresa, la mattina di domenica 9 luglio, tra Volodymyr Zelensky e il presidente della Polonia Andrzej Duda è molto importante per le relazioni tra i due paesi, già molto buone soprattutto negli ultimi due anni, perché toglie argomenti, anche alla vigilia delle elezioni polacche di questo autunno, ai settori più nazionalisti della destra polacca, e anche a molti anziani abitanti delle regioni orientali del paese, riguardo ai massacri di almeno diecimila polacchi, nel periodo 1943-1945, a opera dell’esercito insurrezionale ucraino (Upa) e delle popolazioni locali. Fin dal dopoguerra Kyiv si era sempre rifiutata di essere definita corresponsabile di quella tragedia, una pulizia etnica ben vista dai sovietici, contestando anche la definizione di genocidio. Ancora nel 2016, aveva fatto molto discutere il film polacco Wolyn, diretto da Wojciech Smarzowski, ambientato nel periodo 1939-1943, che aveva al suo centro l’odio anti polacco dei nazionalisti ucraini che culmina nei massacri di polacchi in Volinia.
I due presidenti, che si sono abbracciati commossi, hanno partecipato a una funzione religiosa a cui hanno preso parte il metropolita della Chiesa ortodossa ucraina Epifanio, il metropolita di Luc’k e Volyn Mikhail, e il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina Svyatoslav, nella grande cattedrale dei santi Pietro e Paolo, sede della diocesi di Luc’k. Situata sull’ansa del fiume Styr, Luc’k è una delle città più antiche della regione nordoccidentale dell’Ucraina, ed è sempre stata contesa tra polacchi, ucraini e russi e luogo di terribili massacri. Nel 1939 contava 39 mila abitanti, dei quali 17.500 ebrei e 13.500 polacchi. Gli invasori sovietici deportarono in Kazakistan su carri bestiame diecimila abitanti polacchi ed ebrei polacchi. Con l’occupazione tedesca, nel 1941, i 19 mila ebrei che risiedevano in città furono confinati in un ghetto. Tra il 20 e il 23 agosto 1942 l’intera popolazione del ghetto fu trasportata su camion in una vicina foresta: il massacro di Gurka Polonka fu uno dei maggiori eccidi perpetrati nel corso dell’Olocausto, coinvolgendo circa 26.500 vittime da Luc’k ed altri centri delle Volinia.