(foto di Michał Franczak su Unsplash)

a parigi

La rete all-news più seguita dai francesi è in vendita. Il “valzer dei pretendenti”

Mauro Zanon

Le mire su Bfmtv, anche da parte del fondatore della compagnia telefonica Iliad. E la rivalità con la tv sovranista di proprietà Bolloré

Patrick Drahi, magnate franco-israeliano a capo del colosso delle telecomunicazioni Altice e proprietario della casa d’aste Sotheby’s, sarebbe pronto a sacrificare BfmTv, la rete all news più influente di Francia, sull’altare dei debiti che minano la stabilità del suo impero. Mercoledì il Figaro ha raccontato “il valzer dei pretendenti” che anelano a rilevare BfmTv, approfittando della burrasca in cui rischia di essere travolto Drahi, tra i problemi finanziari delle sue società (il debito di Altice Usa, Altice International e Altice France ammonta a 60 miliardi di dollari totali) e le pesanti accuse al suo braccio destro, l’uomo d’affari franco-portoghese Armando Pereira, attualmente ai domiciliari nella sua casa a nord del Portogallo sospettato di undici reati di corruzione, frode fiscale e riciclaggio di denaro.

 

A Parigi c’è chi giura che Xavier Niel, fondatore della compagnia telefonica Iliad e con una quota in Vodafone, azionista del Monde e investitore bulimico nel settore delle start-up, farebbe carte false per aggiudicarsi la rete all-news più seguita dai francesi e principale concorrente di Cnews, il canale di informazioni h24 di proprietà di Vincent Bolloré. Niel è ancora scottato dal mancato acquisto di M6, il sesto canale del digitale terrestre francese, per il quale aveva presentato un’offerta a inizio anno, che è stata però respinta dall’Autorité de régulation de la communication audiovisuelle et numérique (Arcom). Ed è convinto che in termini di influenza possedere un canale televisivo sia meglio di essere membri del Siècle, il club ultraesclusivo che riunisce gli attori della politica, dell’industria e della finanza francese. Ad avanzare le proprie pedine per accaparrarsi quella che i sovranisti chiamano con disprezzo Bfmacron per le sue posizioni liberali e europeiste, tuttavia, è anche Rodolphe Saadé, miliardario nato a Beirut, con passaporto francese e libanese, che dal 2017 è alla guida del gruppo Cma-Cgm, multinazionale del trasporto marittimo e della logistica multimodale con sede a Marsiglia. Secondo le informazioni del Figaro, Saadé, già in primavera, avrebbe espresso apertamente il suo desiderio di acquisire il portafoglio media di Altice (BfmTv, Bfm Business, Bfm Régions, Rmc Story e la radio Rmc) e ha le stesse intenzioni di Niel: aggiungere al suo impero mediatico, la filiale Cma Cgm Médias, un canale televisivo d’impatto. L’uomo d’affari franco-libanese ha finalizzato negli ultimi tempi l’acquisto dei quotidiani La Provence (il più letto nel sud-est francese) e La Tribune, specializzato in economia e difesa, e vanta partecipazioni nel gruppo M6 e nel media online Brut.

 

Non è la prima volta che BfmTv diventa l’oggetto del desiderio, e la situazione finanziaria di Altice risveglia nuovi appetiti. Le proposte di acquisto della filiale media di Altice non superano il miliardo di euro: la metà di quanto vorrebbe Drahi per mollare una preda che ha faticato a conquistare nel 2015. E che vale oro. “È un asset prezioso per Drahi, che gli garantisce un’influenza politica di primo piano”, ha detto al Figaro in forma anonima un banchiere d’affari. Ma il rinnovo delle frequenze del digitale terrestre previsto per il 2025 (riguarderà una quindicina di canali, tra cui BfmTv), accanto a un bisogno di liquidità per far respirare le casse di Altice, potrebbe spingere Drahi a rinunciarvi. BfmTv è la prima rete all-news di Francia davanti a Cnews (gruppo Canal Plus), Lci (gruppo Tf1) e France Info (gruppo France Télévisions). È evidente che sia un dossier molto delicato anche dal punto di vista politico in vista delle elezioni presidenziali del 2027 e alla luce dell’ascesa del polo mediatico sovranista di Bolloré. L’obiettivo del magnate bretone, si sa, è quello di creare una “Fox News francese”, per tirare la volta a un candidato sovranista (Marine Le Pen o Éric Zemmour) per il dopo Macron. Il liberale Niel, che con Bolloré ha già battagliato in Italia per Telecom Italia, potrebbe essere il miglior contraltare.