Il nuovo progetto
Negli scontri tra i media francesi c'è un nuovo fronte: i giornali della domenica
Il panorama giornalistico transalpino continua a dare segni di grande vitalità: arriva la Tribune du dimanche, un quotidiano con cui Rodolphe Saadé vuole insidiare la posizione e i movimenti di Bolloré
Parigi. Il panorama giornalistico francese continua a dare segni di grande vitalità. Il prossimo 8 ottobre nascerà infatti un nuovo giornale, La Tribune du dimanche, emanazione domenicale del quotidiano digitale economico La Tribune, che sarà guidato da un veterano della carta stampata come Bruno Jeudy, ex direttore di Paris Match. “C’è posto per un nuovo quotidiano della domenica”, ha dichiarato all’Afp il presidente del gruppo La Tribune, Jean-Christophe Tortora, mettendo in luce il curioso “paradosso” della domenica: è il giorno in cui francesi hanno “più tempo per leggere”, ma durante il quale escono “meno quotidiani nazionali” e “la rete di distribuzione è più ristretta”.
La Tribune du dimanche sarà il quarto quotidiano della domenica, oltre al Parisien/Aujourd’hui, L’Équipe e soprattutto il Journal du dimanche, il giornale controllato da Lagardère, gruppo editoriale finito da poco nelle mani del magnate bretone Vincent Bolloré.
La nascita della Tribune du dimanche è una risposta a ciò che sta accadendo al Jdd, al centro di uno stravolgimento editoriale da quando, per volontà di Bolloré, è stato nominato alla direzione Geoffroy Lejeune, agit-prop della destra identitaria ed ex boss del sulfureo settimanale sovranista Valeurs Actuelles. Jean-Christophe Tortora, tuttavia, assicura che il progetto di un nuovo domenicale risale a parecchi mesi fa, prima dei tumulti del Jdd e dello sciopero record della sua redazione (40 giorni) contro l’imposizione di Lejeune. “Non ho mai visto un progetto ben riuscito quando è partito in crociata contro un altro”, ha affermato Tortora, prima di aggiungere: “La nostra idea è quella di fare un progetto per qualcosa e non contro qualcosa”. Il giornale conterà 32 pagine e spazierà dalla politica al clima, dai temi di società alla cultura, allargando il raggio editoriale della Tribune, specializzato in economia e difesa. E non sarà “né di destra né di sinistra, ma rappresentativo del pluralismo della redazione”, “un giornale aggregante” ha spiegato Tortora.
E’ stato quest’ultimo a convincere l’armatore franco-libanese e patron del gruppo Cma-Cgm a diventare l’editore unico della Tribune e a lanciarsi subito nel progetto della Tribune du dimanche. “Ho scelto di parlare con Rodolphe Saadé perché era una new entry nel settore dei media”, ha spiegato Jean-Christophe Tortora. Una new entry di cui si parla molto nei salotti del Tout-Paris. Forte degli introiti del suo impero del trasporto marittimo, Saadé ha infatti moltiplicato gli acquisti nel campo dei media: ha comprato La Provence, il più importante quotidiano del sud-est francese, ha una partecipazione del 10 per cento nel gruppo televisivo M6, un’altra nel media online Brut, molto in voga tra i giovani, e il controllo della Tribune attraverso la sua filiale Cma-Cgm Médias. Ma come rivelato dal Figaro poche settimane fa, ha anche un obiettivo più ambizioso: BfmTv, la rete all-news più seguita di Francia e principale concorrente di Cnews, il canale di informazione h24 di proprietà di Bolloré.
Il lancio della Tribune du dimanche, dunque, può essere letto come un primo affronto di Saadé all’uomo d’affari bretone che, dopo aver comprato il gruppo Canal Plus (televisione) e Europe1 (radio) ha fagocitato Lagardère per assicurarsi un’influenza ideologica anche sulla stampa cartacea (Paris Match e, appunto, il Journal du dimanche) e tirare la volata a un candidato sovranista. Nel caso in cui Saadé riuscisse veramente a fagocitare BfmTv, da sempre su posizioni più liberali ed europeiste, ci sarebbero tutti gli ingredienti per uno scontro più vasto con Bolloré. “La strategia industriale intrapresa da Cma-Cgm è una fonte di ispirazione: il gruppo si è radicato in un territorio (a Marsiglia) e ha saputo portare avanti con successo uno sviluppo folgorante all’estero”, dice entusiasta Jean-Cristophe Tortora, ricordando che La Tribune ha aperto una filiale a Casablanca (Marocco) tre anni fa e che una nuova apertura è prevista ad Abidjan (Costa d’Avorio) prima del 2025.