in Russia

Chi vuole sfidare Putin alla presidenza

Micol Flammini

I candidati dovranno avere più di ciquant'anni, e tra le vecchie conoscenze e finti sfidanti, è spuntato il nome di Igor Girkin che dice di essere l'uomo giusto per il Cremlino anche per le abilità militari. Il calendario elettorale russo e il mito del "nonno"

Nei territori dell’Ucraina che Mosca ha occupato e pretende di aver annesso, dopo che le autorità occupanti si erano interrogate a lungo se fosse il caso o meno, si stanno già tenendo le elezioni amministrative. La data era stata fissata per il 10 di settembre, ma nelle regioni di Zaporizhzhia, Kherson, Donetsk e Luhansk, il voto è stato anticipato “per proteggere i cittadini”, ha detto all’agenzia Tass Marina Guselnikova, membro della commissione elettorale nel Donetsk. L’opposizione non esiste, la vera partecipazione non si conosce, ma questo voto è l’ultimo prima delle presidenziali del 17 marzo del prossimo anno, le prime presidenziali della Russia dopo l’invasione dell’intera Ucraina. 

 

Vladimir Putin parteciperà e per farlo ha fatto cambiare la Costituzione nel 2020. Per modificare  la Costituzione portò i russi alle urne durante la pandemia e il risultato fu quello che tutti si aspettavano: i cittadini erano d’accordo a concedere al presidente la possibilità di ripresentarsi per un terzo mandato consecutivo. Dopo il voto del prossimo marzo, Putin potrà rimanere al potere fino al 2030, quando avrà settantotto anni. Il risultato delle  elezioni lo indovinano in molti, ma questo non ha impedito al Cremlino di fornire i criteri necessari per gli aspiranti presidenti che intendono candidarsi. Oltre a Putin, sulla scheda elettorale ci saranno anche altri. Al momento,  i contendenti saranno i rappresentanti del Partito comunista, del Partito liberal democratico e di Nuovo popolo. Vecchie conoscenze, le presenze di sempre, che non tolgono visibilità o voti al presidente e che partecipano ben sapendo di non avere possibilità: altri partiti hanno già dichiarato che appoggeranno Putin. I criteri per partecipare al voto sono un po’ cambiati rispetto agli altri anni, e il sito di informazione Meduza ha raccontato che l’anno di nascita del candidato è diventato rilevante. Per presentarsi bisogna avere più di cinquant’anni, Putin è diventato sensibile all’età, non ha mai accettato che gli venga attribuito l’epiteto di “nonno”. In precedenza  era stato affibbiato a Boris Eltsin e quando Putin si presentò come suo successore aveva quarantotto anni: chi curava la sua immagine pensò bene di sottolineare durante la campagna elettorale  la sua giovane età e di collegarla a una nuova immagine della “mascolinità” – a questo sono legate le foto a petto nudo, le cavalcate, le tigri, il judo. Ma poi gli anni sono passati anche per Putin, la sua giovane età è cosa del passato, e la vecchiaia è un marchio che il presidente non ha intenzione di mettersi addosso,  quindi dei giovani non vuole saperne. Secondo un sondaggio di Russian Field, per i russi l’età di Putin è diventata fonte di preoccupazione e anche i suoi collaboratori iniziano ormai a trattarlo in modo diverso. 

 

L’età però non è garanzia di esclusione di tutti i suoi rivali e ieri Igor Girkin, dalla prigione, ha annunciato che intende candidarsi anche perché ha l’età giusta: 52 anni. Girkin è stato arrestato a luglio con l’accusa di estremismo, il suo nome di battaglia è Strelkov, che vuol dire sparatore, cecchino, è stato il primo ministro della Difesa del Donetsk occupato, è stato ed è rimasto il primo grande sostenitore e anche organizzatore della guerra nel Donbas ed è stato  condannato in contumacia da una Corte olandese per l’abbattimento del volo MH17 della Malaysia Airlines che nel 2014 fu colpito da un missile russo mentre volava nei cieli ucraini. Prima il rapporto tra Strelkov e Putin era idilliaco, tanto che gli vennero affidate le azioni sul campo di battaglia ucraina, poi Strelkov iniziò a rimproverare al presidente l’approccio troppo timido nei confronti della guerra e le critiche sono durate anni. E’ stato arrestato dopo l’ammutinamento dei combattenti della Wagner, e dall’inizio dell’invasione ripete che né il presidente né i suoi collaboratori hanno idea di come si faccia la guerra, anzi l’hanno già persa. Nel candidarsi ha ripetuto di essere  più competente negli affari militari dell’attuale presidente, e ha aggiunto di non essere sano e atletico come era Putin alla sua età, quindi non sarà in grado di infastidire i russi per vent’anni. 

 

Sono nati dei movimenti a favore di Girkin, c’è chi promuove la sua candidatura che non verrà mai accettata. Ma nel presentarsi come sfidante Strelkov ha  calcato proprio i due temi che a quanto pare tormentano l’autostima di Putin: l’età e la guerra.

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  • Micol Flammini
  • Micol Flammini è giornalista del Foglio. Scrive di Europa, soprattutto orientale, di Russia, di Israele, di storie, di personaggi, qualche volta di libri, calpestando volentieri il confine tra politica internazionale e letteratura. Ha studiato tra Udine e Cracovia, tra Mosca e Varsavia e si è ritrovata a Roma, un po’ per lavoro, tanto per amore. Nel Foglio cura la rubrica EuPorn, un romanzo a puntate sull'Unione europea, scritto su carta e "a voce". E' autrice del podcast "Diventare Zelensky". In libreria con "La cortina di vetro" (Mondadori)