Ernie, il ChatGpt cinese che alle domande scomode risponde: “Fammi un'altra domanda”

Priscilla Ruggiero

Il lancio dell'app di Baidu, partita male sin dalla presentazione a marzo, ha deluso le aspettative di milioni di utenti. Le risposte imprecise e una caratteristica tutta cinese: il silenzio  

Roma. Giovedì, poche ore dopo il lancio ufficiale  di Ernie Bot, il primo chatbot cinese in risposta a ChatGpt, l’app è salita in cima alle classifiche delle app di Pechino, ha registrato oltre un milione di utenti e le azioni di Baidu, il motore di ricerca che ha sviluppato il prodotto, sono salite del 3,3 per cento. Ieri sul social Weibo si è  diffuso l’hashtag “Wenxin Yiyan (il nome originale dell’app in lingua cinese) nel suo primo giorno ha risposto a più di 33 milioni di domande”.  Eppure  Ernie Bot era partito come un fallimento: il giorno della sua presentazione a marzo, con una demo preregistrata senza pubblico, aveva deluso le aspettative di milioni di persone sintonizzate online all’evento, facendo crollare le azioni di Baidu fino al 10 per cento. Il popolare account specializzato in notizie tecnologiche “Il signor Fei parla di IT” scrisse il 10 marzo su WeChat: “Ernie sarà un idiota”. I partner commerciali dell’azienda e gli utenti cinesi selezionati dopo una lunga lista di attesa  che hanno avuto modo di “sperimentare” l’app dalla presentazione da marzo a oggi avevano già fatto notare alcune criticità di Ernie, il fatto che attingesse a modelli linguistici stranieri e quindi impreciso a rispondere alle domande cinesi,  decisamente “mediocre” rispetto a ChatGpt. Se Pechino da una parte era impaziente di lanciare i propri progetti alternativi di intelligenza artificiale per competere con Washington, dall’altra doveva affrontare numerose problematiche, tra cui il Great Firewall, la grande muraglia di censura tecnologica in Cina, e quindi la preoccupazione che i modelli potessero essere utilizzati per generare informazioni politicamente sensibili. 

 

Ora che Baidu ha ottenuto l’approvazione della Chinese Cyberspace Administration, lo strumento di intelligenza artificiale è  disponibile a tutto il pubblico cinese (ed esclusivamente cinese, perché per registrarsi e accedere è necessario un numero della Repubblica popolare)  e il milione di utenti cinesi, curioso di provare l’applicazione, ha deciso di condividere le prime impressioni sui social. Tra recensioni dettagliate e semplici screenshot di foto e risposte realizzate dal bot, la maggior parte degli utenti dà ragione ai pronostici partiti sin dalla presentazione, e scrive: “Ernie è uno scemo  artificiale”.  I paragoni con ChatGpt – che molti cinesi hanno avuto modo di utilizzare grazie alle Vpn – deludono le aspettative, in molti notano le prestazioni mediocri rispetto al bot di OpenAI e una caratteristica tutta cinese di Ernie: il silenzio. Quando l’utente pone una domanda “scomoda” all’app, che non aderisce “ai valori fondamentali del socialismo” –  una delle prerogative pubblicate questo mese per le intelligenze artificiali nel paese – Ernie non risponde, passa oltre e dice: “Ricominciamo da capo, fammi un’altra domanda”.

 

Secondo alcuni avrebbe addirittura scritto: “Non posso rispondere a questa domanda”. Un utente scrive: “Alcune parole sono proibite, non giocate se non potete permettervelo”, e il bot non smentisce,  e alla richiesta se è in grado di rispondere a qualsiasi domanda, ammette apertamente:  “Sì, possiamo parlare di tutto quello che vuoi.  Tuttavia, tieni presente che alcuni argomenti potrebbero essere delicati o toccare questioni legali e sono quindi soggetti alla tua responsabilità”. Un esperto di tecnologia, scrive:  “L’ho provato,  non è male, gli ho chiesto informazioni su astronomia, cucina e altri campi, fa moltissimi errori,  ma la logica della risposta non è sbagliata. Alla mia ultima domanda: ‘Quando prevedi che l’economia cinese uscirà dalla recessione?’ Il bot ha eliminato tutta la cronologia di domande e risposte e ha risposto in modo molto divertente: ‘Ricominciamo, fammi un’altra domanda’”.   Dopo l’approvazione del governo e il lancio di Baidu, altre aziende cinesi hanno lanciato i loro chatbot di intelligenza artificiale, ma per ora, secondo gli utenti, l’unica cosa che hanno in più rispetto a ChatGpt è il silenzio. 

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