Tra Bruxelles e Roma
Il monito distensivo di Gentiloni a Meloni. Ma l'Italia cresce meno
L’Unione europea evita “la recessione” ma la crescita è ridotta. Per Roma sarà un autunno complicato, mentre per alcuni la Germania in recessione è il nuovo malato d'Europa
Bruxelles. Paolo Gentiloni ha risposto alle accuse lanciate da Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani con una battuta distensiva, che è anche un avvertimento. “Non voglio partecipare a polemiche che danneggiano l’Italia”, ha detto il commissario all’Economia, dopo aver presentato le previsioni economiche estive. Il taglio delle stime di crescita per l’Italia è una ragione in più per evitare futili scontri. L’invito di Gentiloni è a tornare a fare gioco di squadra per il bene del paese.
La buona notizia data da Gentiloni è che l’Unione europea “ha evitato la recessione”. La cattiva è che la crescita nella zona euro sarà decisamente più bassa del previsto (nel 2023 0,8 contro l’1,1 per cento delle stime di maggio; nel 2024 1,3 contro l’1,6 per cento). Vale anche per l’Italia, con un incremento del pil stimato allo 0,9 per cento quest’anno (contro 1,2) e 0,8 per cento il prossimo (contro 1,1). Per l’Italia “non dobbiamo dare di queste previsioni un’interpretazione negativa”, ha spiegato Gentiloni in un altro segnale di distensione: “Sono più o meno in linea con quelle della zona euro”. Anche le cause del rallentamento sono simili: “Il calo della domanda interna”, “le difficoltà dell’industria”, “la stretta monetaria” e “l’eliminazione di misure straordinarie” adottate per il Covid-19 e la crisi energetica. “Gradualmente è giusto eliminare” il superbonus perché ha “un costo economico che nel tempo è difficile sostenere”, ha detto Gentiloni, in un terzo segnale di distensione.
Il rallentamento della zona euro è causato soprattutto dalla Germania, considerato da alcuni come il nuovo malato d’Europa. L’economia tedesca sarà in recessione quest’anno (-0,4) prima di riprendersi il prossimo (+1,1). “I dati della Germania certamente influenzano l’insieme dell’economia europea e in modo particolare l’industria italiana”, ha detto Gentiloni. Ma c’è anche “la forza dell’economia tedesca” che “può consentire a quel paese di recuperare nel prossimo periodo”. Tra le grandi economie è la Spagna a fare meglio di tutti con un più 2,2 per cento nel 2023 e un più 1,9 nel 2024. Anche la Francia supera l’Italia con 1,0 per cento di crescita quest’anno e 1,2 per cento il prossimo. Quarto segnale di distensione: nonostante il debito oltre il 140 per cento del pil, la stretta della politica monetaria e l’aumento dei tassi, “ho fiducia che l’economia italiana posso reagire in modo positivo”, ha detto il commissario.
Eppure l’avvertimento di Gentiloni a Meloni è chiaro. Attaccare il commissario europeo mina la sua autorità e dà l’impressione di debolezza del governo italiano, che appare alla ricerca di un capro espiatorio per le difficoltà che dovrà affrontare in un autunno europeo caldo. Si inizia venerdì sulla mancata ratifica del nuovo trattato del Mes. L’Eurogruppo chiederà al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, “come sarà rilanciato il processo e quale sarà il ruolo del governo”, spiega al Foglio una fonte dell’Ue: “Auspichiamo una conclusione del processo il più presto possibile”. Oggi il Consiglio ha approvato l’esborso della terza rata del Pnrr, ma il via libera alla modifica del piano non è scontato. Gentiloni ha insistito su un accordo entro la fine dell’anno sul nuovo Patto di stabilità. Ma “è un gioco in cui ci sono opinioni diverse. C’è chi la vuole migliorare in un senso, chi in un altro senso”, ha ricordato il commissario. I veri avversari comuni sono i ministri di altri paesi che vogliono migliorarlo nel senso contrario a quello auspicato da Gentiloni e dall’Italia.