La propaganda cinese

L'esercito di Pechino spiega l'unificazione di Taiwan con un dipinto

Priscilla Ruggiero

Due sezioni della stessa opera d'arte, una in Cina e l'altra a Taipei, divise per lungo tempo, si rincongiungono. Un video dell'Epl sfoggia la propaganda culturale, spesso utilizzata per fini politici e per risvegliare il fervore nazionalista dei cittadini 

Nella settimana d’oro cinese, tra la Festa di metà autunno e la giornata nazionale della Repubblica popolare, la propaganda del Comando orientale  dell’Esercito popolare di liberazione (Epl) sulla “riunificazione di Taiwan” si è fatta più culturale.  Il Comando orientale  dell’Esercito popolare di liberazione  è uno dei cinque comandi dell’Epl con sede a Nanchino, copre le aree della Cina orientale, del Mar cinese orientale e dello Stretto di Taiwan e sul canale ufficiale di Weibo, il social cinese, è noto per pubblicare video sulla strategia di guerra delle Forze armate di Pechino contro l’isola indipendente di Taiwan.  Ad agosto era diventato virale “Esplorare lo Stretto”, un video musicale che mostrava la preparazione e le tecniche dei soldati per una guerra contro Taipei.

 

Domenica, in occasione del 74esimo anniversario della Rpc,    il Comando ha pubblicato un video intitolato “I sogni diventano realtà sul fiume Fuchun”, in cui due personaggi animati, divisi per molto tempo dallo Stretto, finalmente riescono a ricongiungersi. I due personaggi rappresentano due parti del dipinto della dinastia Yuan “Dimora nei Monti Fuchun” che in un incendio  nel Seicento  rimase lacerato in due pezzi, di cui ancora oggi la prima sezione, “La montagna rimasta”, è conservata nel museo dello Zhejiang ad Hangzhou, in Cina, e la seconda, “il maestro Wuyong” è invece esposta al Museo nazionale di Taipei. I due personaggi nel video sono quindi un’allegoria di Pechino e Taiwan, divisi per lungo tempo e riunificati: questo è il sogno che  secondo l’esercito cinese diventerà realtà, nello stesso paesaggio dipinto da Huang Gongwang,  sulle rive del fiume Fuchun che fluiscono verso il Mar cinese orientale, e verso Taiwan.

 

Il  tabloid statale Global Times scrive che “il destino del dipinto incarna il destino delle relazioni tra le due sponde dello Stretto”. “I due lati dello Stretto di Taiwan hanno le stesse radici, cultura e razza. Le due parti del dipinto alla fine si riuniranno. I nostri compatrioti, il ​​cui sangue è più denso dell’acqua, torneranno sicuramente a casa!”,  si legge nella descrizione del video pubblicato dal Comando orientale  dell’Esercito popolare di liberazione su Weibo:  tra i vari riferimenti culturali nel video sono presenti anche elementi bellici come le formazioni di portaerei e aerei da combattimento delle Forze armate cinesi, e un riferimento all’entrata della delegazione di Taiwan (chiamata formalmente “Taipei cinese”) ai Giochi asiatici che si stanno tenendo in queste settimane proprio nella città di Hanghou.    

 

La propaganda di Pechino utilizza spesso il proprio patrimonio culturale per fini politici e per risvegliare il fervore nazionalista dei cinesi, e  sembra che lo stesso Comando dell’Epl abbia preso spunto dalla serie di successo  pubblicata a inizio settembre su Douyin,  il TikTok cinese, “Fuga dal British Museum”. La serie, pubblicata dopo uno scandalo sui furti del museo londinese e i media statali di Pechino che chiedevano la restituzione dell’intera collezione cinese,   racconta la storia di una teiera di giada – esposta nel museo – che prende vita in una donna e con l’aiuto di un giornalista cinese cerca di scappare  da Londra per tornare in Cina.