Pechino punta tutto sulla settimana d'oro, ma i cinesi preferiscono viaggiare cheap

Priscilla Ruggiero

Il record di disoccupazione giovanile, la crisi del mercato immobiliare e più in generale la lenta ripresa economica hanno cambiato le abitudini di consumo in Cina. La moda del turismo all'insegna del risparmio

Roma. Ieri si è conclusa la “golden week” della Repubblica popolare cinese. La settimana  più lunga dell’anno è iniziata venerdì scorso con la festa di Metà autunno e proseguita con la giornata nazionale del primo ottobre, quindi è durata otto giorni anziché i soliti sette. E’ una settimana “d’oro” proprio perché rappresenta uno dei pochi momenti di pausa in cui i cittadini cinesi si possono permettere lunghi viaggi e grandi spese: il governo punta su questi periodi dorati per contribuire alla crescita economica del paese. Se infatti i quotidiani statali tengono a precisare che “la super golden week non riguarda solo l’economia”, come scriveva il Global Times prima che iniziasse la settimana, in questi giorni la propaganda cinese si è concentrata tutta sui successi dei grandi numeri, con lo stesso leader Xi Jinping che aveva aperto la settimana giovedì con un discorso in cui si impegnava  ad ampliare la domanda interna verso un “miglioramento continuo” dell’economia cinese. Eppure propaganda a parte, più che la settimana d’oro quella terminata ieri sembra essere stata la settimana all’insegna del risparmio: i commercianti di Hong Kong, una delle mete più ambite dai cinesi in questi lunghi periodi di vacanza, hanno registrato vendite “simili a quelle di un normale fine settimana”, mentre la società di analisi di viaggio ForwardKeys ha pubblicato dati che mostrano come i viaggi fuori dalla Cina questa settimana siano diminuiti del 40 per cento rispetto al 2019.

 

I numeri nel settore del turismo interno sono sì aumentati rispetto al periodo pre pandemico – quando le misure draconiane della Zero Covid non permettevano alcun tipo di spostamento, a volte neanche fuori dai confini del proprio compound – ma il record di disoccupazione giovanile, la crisi del mercato immobiliare e più in generale la lenta ripresa economica hanno cambiato le abitudini di consumo dei cinesi: in molti hanno preferito spostarsi il meno possibile, rimanendo in Cina e cercando di sfruttare i giorni di pausa per divertirsi in città senza spese folli. Sui social media gli hashtag della settimana sono stati “viaggiare economicamente” o “viaggiare per capriccio”, con milioni di utenti che si scambiavano consigli su come esplorare la Cina spendendo poco, condividendo online i propri itinerari a seconda dei budget, dove mangiare a prezzi accessibili, quale città visitare a pochi yuan. Alcune agenzie di viaggio hanno promosso pacchetti turistici all’insegna del “puro divertimento, senza shopping” e sul social media  Xiaohongshu all’inizio della golden week alcuni residenti in viaggio hanno diffuso annunci di affitto a breve termine dei loro appartamenti a basso costo, per “viaggi convenienti”. 

 

Già a maggio, nella golden week della festa dei lavoratori, la prima in cui le restrizioni pandemiche erano state allentate, l’entusiasmo di tornare a viaggiare dei turisti cinesi li aveva resi delle “forze speciali” del turismo, cioè degli esperti nel programmare viaggi in più luoghi possibile, spendendo il meno possibile. Ora, nella settimana d’oro che dà il via al periodo autunnale, la nuova moda per viaggiare  nel paese è diventata la “vita lenta”, ed economica. Esplorare il paese con lunghe passeggiate in città è diventata la piccola ribellione contro la settimana del consumismo e dei grandi numeri, e sul social Weibo si sono moltiplicati i post contro i “viaggi convenzionali” all’insegna dei “must see” nelle grandi località turistiche, prediligendo un turismo  poco frenetico  in luoghi rilassati o in città svuotate dagli orari di lavoro, perdendosi per le strade, nei mercati e nei parchi locali senza nessuna meta.

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