Orwell a Gaza

L'Ue ha finanziato persino il “diritto all'informazione nella Striscia”. Hamas ringrazia e dirotta i fondi al terrore

Giulio Meotti

"Come può essere che da anni ricevano aiuti per milioni di euro dalle nazioni europee?". Se lo chiede Eitan, padre di una diciassettenne assassinata in un attentato. Dopo mille moerti israeiliane, i paesi europei iniziano a pensare di mettere un freno al denaro che elargiscono ai palestinesi

"Come può essere che persone che glorificano la morte siano attive in gruppi per i diritti umani? Come può essere che da anni ricevano aiuti per milioni di euro dalle nazioni europee? Non ho dubbi sul fatto che i paesi europei non sostengono il terrorismo né l’assassinio di persone innocenti, ma certamente capiscono che i legami tra gruppi civili palestinesi e organizzazioni terroristiche è una realtà che deve essere condannata. Vi esorto a non chiudere gli occhi. Non lasciatevi imbrogliare". Così Eitan, padre di Rina Schnerb, diciassettenne israeliana assassinata in un attacco terroristico. Nel 2006 il famoso Quartetto per il medio oriente (Russia, Stati Uniti, Unione europea e Nazioni Unite) presentò a Hamas le due condizioni per continuare a ricevere gli aiuti occidentali: riconoscimento di Israele e cessazione del terrorismo. Condizioni che furono sommariamente  respinte dal capo di Hamas, Khaled Meshaal, il quale affermò che "Hamas è immune da corruzione, intimidazioni e ricatti".

 

 

Ci sono voluti mille morti israeliani perché i paesi europei iniziassero a pensare di mettere un freno al denaro che elargiscono ai palestinesi. Come rivela Ngo Monitor, nel periodo 2011-2019 (ultimi dati disponibili), l’Ue ha autorizzato sovvenzioni per almeno 38 milioni di euro a organizzazioni non governative legate a gruppi terroristici designati dall’Ue (anche Hamas è nella lista nera). Sembra di “leggere 1984 a Gaza”. Si va dai 446 mila euro per un progetto sul "diritto di associazione a Gaza" ai 411 mila per il "diritto all’informazione a Gaza". "C’è una taqiyya 'democratica' nei paesi occidentali, i Fratelli musulmani propagano l’islam radicale attraverso mezzi politici, associativi e non violenti", denuncia il giudice antiterrorismo più famoso di Francia,  Marc Trévidic. 550 mila euro per Islamic Relief Deutschland, che si presenta come una sorta di Mezzaluna Rossa islamica, ma che è accusata di legami con Hamas. La Commissione europea ha certificato questa organizzazione come "partner umanitario dal 2021 al 2027". L’Unione europea ha contribuito con tre milioni di euro anche per "rafforzare l’adattamento e la risposta agli impatti dei cambiamenti climatici a Gaza". Deve esserci sicuramente anche un progetto per la "condizione non binaria a Gaza". Una mano lava sempre l’altra ed entrambe lavano il viso. L’Unione europea ha dato 1,7 milioni di euro all’Università islamica di Gaza. 

Ismail Haniyeh, il capo politico di Hamas, ha studiato lì, come Mohammed Deif, il leader militare dietro i mille morti israeliani di sabato. L’università è stata fondata dai Fratelli musulmani. Inizialmente prevedeva solo la conoscenza della sharia e del Corano. Poi, nel corso degli anni, l’insegnamento è diventato multidisciplinare. Lo sceicco Ahmed Yassin ne era la guida spirituale. Hamas utilizza i laboratori dell’università per sviluppare razzi e ha anche tenuto un corso sulla fabbricazione di esplosivi. Un mese fa, il preside di studi coranici dell’università ha invocato la conquista islamica del Vaticano. Chissà se qualcuno ha citofonato a Santa Marta. 

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.