la festa dell'ottimismo
Tajani: "Gli attacchi in Francia? In Italia non ci sono rischi immediati"
Il ministro degli Esteri interviene alla Festa del Foglio: "Israele ha il diritto di difendersi, ma i palestinesi non sono tutti amici di Hamas"
"La situazione italiana è diversa da quella francese: non ci sono rischi immediati anche se sono state rafforzate le misure a protezione dei luoghi di culto e delle comunità ebraiche. I servizi di intelligence sono a lavoro, abbiamo un'allerta che permette di proteggere tutti i potenziali obiettivi". Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenendo alla Festa dell'Ottimismo del Foglio, esclude che in Italia possa verificarsi qualcosa di analogo a quanto accaduto a Parigi, dove il Louvre oggi è stato chiuso per motivi di sicurezza e ieri un insegnante è rimasto vittima di un attentato terroristico di matrice islamica.
Negli ultimi giorni in ministro ha avuto alcuni incontri diplomatici per tentare di mediare in medio oriente ed evitare l'espansione del conflitto, dopo l'attentato di Hamas a Israele. Al Foglio dice: "Siamo impegnati a evitare che tutto il medio oriente si infiammi. Pensiamo si debba risolvere la questione di Gaza con corridoi umanitari e la liberazione degli ostaggi". Poi precisa: "E' chiaro che Israele ha il diritto di difendersi però bisogna anche capire che i palestinesi non sono tutti amici di Hamas ma spesso sono spesso usati come scudo". Come fare dunque a proteggere i civili? "Mi auguro che gli attacchi possano essere sempre mirati contro le postazioni di Hamas", dice il ministro, che aggiunge: "La richiesta di evacuare quella parte della Striscia va in questa direzione, ma i tempi sono molto ristretti".
"Hamas ha voluto accendere uno scontro perché spera in una reazione violenta per fare in modo che i paesi arabi interrompano il dialogo con Israele, così che diventino nemici dell'occidente: è una cosa che dobbiamo assolutamente evitare, c'è un intenso lavoro diplomatico dlel italia per fare in modo che la situazione non precipiti. Stiamo anche lavorando per la liberazione degli ostaggi: non è semplice ma dobbiamo fare in modo che possano tornare in libertà", ha aggiunto il ministro.
Sulla risposta dell'Europa, Tajani assicura che non c'è stato nessun inciampo: "La posizione dei ministri degli Esteri dell'Ue è chiara, non deve finire un euro nelle tasche di Hamas che possa essere utilizzato per campagne antisemite in Palestina. E' giusto aiutare le popolazioni che soffrono ma nessun tentennamento nei confronti di chi predica odio".
Il sostengo di Bruxelle all'Ucraina, ha assicurato poi il ministro, non è in discussione: "Mi auguro che la crisi israelo palestinese non abbia la durata della crisi ucraina, ma l'Europa e l'occidente sono in grado di sostenere l'Ucraina e impegnarsi anche a sostegno dell'indipendenza di Israele".
Cosa c'è in gioco