◉ I PRINCIPALI FATTI DI OGGI
Israele accetta la richiesta degli Stati Uniti di ritardare l'invasione di Gaza. Netanyahu: "Ci stiamo preparando"
Guterres (Onu) chiarisce le sue dichiarazioni su Hamas. Il presidente turco Erdogan si schiera contro Tel Aviv e cancella il viaggio: "Gruppo di liberazione non terroristi". Si tratta per la liberazione degli ostaggi
Il rullo del Foglio: tutto quello che è utile sapere – e niente di più – per capire cosa succede dopo l'attacco di Hamas a Israele.
Biden: “Israele ha il diritto e la responsabilità di rispondere al massacro del suo popolo"
Il presidente americano ha tenuto una conferenza alla Casa Bianca per ribadire il diritto a difendersi di Israele. "Garantiremo che Israele abbia ciò di cui ha bisogno per difendersi da questi terroristi; questa è una garanzia”. Ha anche sottolineato il fatto che Hamas non rappresenta tutto il popolo palestinese: “Israele deve fare tutto ciò che è in suo potere, per quanto difficile sia, per proteggere i civili innocenti”. E ha espresso preoccupazione per i “coloni estremisti” che attaccano i palestinesi in Cisgiordania. Lo ha definito “versare benzina sul fuoco” e che stanno “attaccando i palestinesi nei luoghi in cui hanno diritto di stare”. Ha poi avvertito l'Iran che se continuerà ad attaccare truppe americane in medio oriente gli Stati Uniti "reagiranno". "Questo è il mio avvertimento all'ayatollah", ha detto.
Netanyahu: "Ci stiamo preparando per un'invasione di terra"
Il primo ministro israeliano ha tenuto un discorso alla nazione in cui ha annunciato che l'incursione delle Forze di difesa (Idf) nella Striscia di Gaza è imminente. “Siamo al culmine di una lotta per la nostra esistenza”, ha detto Netanyahu. “Tutti i membri di Hamas sono morti che camminano. Insieme a Gallant, Gantz, capo di stato maggiore e capi delle organizzazioni di sicurezza, lavoriamo per raggiungere gli obiettivi di guerra fino alla vittoria, senza considerazioni politiche”. “Abbiamo eliminato migliaia di terroristi e questo è solo l’inizio. Ci stiamo preparando per un'invasione di terra. Non condividerò i dettagli su come, quante e quali siano le considerazioni, la maggior parte delle quali non sono affatto note al pubblico”. "Il 7 ottobre è stato un giorno nero. Chiariremo tutto quello che è successo. Tutti dovranno dare spiegazioni per quell'attacco, a cominciare da me. Ma solo dopo la guerra. Il mio compito ora è quello di guidare il paese in guerra fino alla vittoria". E' giunto il momento di “andare avanti” insieme. “Combatteremo insieme e vinceremo insieme”, ha concluso.
Israele accetta la richiesta degli Stati Uniti di ritardare l’invasione di Gaza
Secondo un'esclusiva del Wall Street Journal che cita funzionari statunitensi e israeliani, Israele avrebbe acconsentito alla richiesta degli Stati Uniti di ritardare l'invasione di terra per mettere in atto le proprie difese aeree per proteggere le truppe americane nell'area. Il Pentagono si sta affrettando a schierare circa una dozzina di sistemi di difesa aerea per proteggere le truppe in Iraq, Siria, Kuwait, Giordania, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti dal lancio di missili. I funzionari statunitensi avrebbero finora convinto gli israeliani ad aspettare finché tutte le armi non saranno disposte: potrebbe avvenire già nel fine settimana, secondo il Wsj.
Il segretario generale dell'Onu chiarisce di non aver giustificato l'attacco terroristico di Hamas
Dopo le polemiche in seguito alla riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu di ieri in cui Antonio Guterres ha affermato che gli attacchi di Hamas "non sono avvenuti nel vuoto", oggi ha chiarito con una conferenza stampa la sua posizione. Sono scioccato dalle interpretazioni errate di alcune delle mie dichiarazioni di ieri al consiglio di sicurezza – come se stessi giustificando atti di terrorismo di Hamas. Questo è falso. È stato il contrario”. “All'inizio del mio intervento di ieri, ho affermato chiaramente – e cito: 'Ho condannato inequivocabilmente gli orribili e senza precedenti atti di terrorismo compiuti da Hamas in Israele il 7 ottobre. Niente può giustificare l’uccisione deliberata, il ferimento e il rapimento di civili – o il lancio di razzi contro obiettivi civili'. In effetti, ho parlato delle lamentele del popolo palestinese e, nel farlo, ho anche affermato chiaramente, e cito: ‘Ma le lamentele del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas’. E poi ho continuato il mio intervento riferendomi a tutte le mie posizioni su tutti gli aspetti della crisi mediorientale. Credo che fosse necessario mettere le cose in chiaro, soprattutto per rispetto verso le vittime e le loro famiglie”.
Erdogan definisce Hamas un "gruppo di liberazione" e annulla la visita in Israele
In un discorso al parlamento turco, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che "Hamas non è un'organizzazione terroristica, è un gruppo di mujaheddin che difende le proprie terre".
Israele “può vedere Hamas come un’organizzazione terroristica insieme all’occidente. L’occidente vi deve molto. Ma la Turchia non vi deve nulla”. Erdogan ha anche annunciato di aver annullato i precedenti piani di visita in Israele. "Avevamo in progetto di andare in Israele, ma è stato annullato, non andremo", a causa dellla sua guerra "disumana". Ha detto di aver stretto la mano al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ma di aver abusato delle buone intenzioni della Turchia. Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, in visita in Qatar con il primo ministro Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, ha accusato Israele di “crimini contro l'umanità” nel suo assedio contro Gaza.
Il rabbino Menachem Margolin chiede ai capi di stato europei di concedere la doppia cittadinanza agli ostaggi
In risposta alla notizia che Hamas avrebbe rilasciato 50 ostaggi con doppia nazionalità, il presidente dell'Associazione Ebraica Europea, il rabbino Menachem Margolin, ha invitato i capi di stato europei a concedere immediatamente la cittadinanza agli ostaggi ancora nelle mani di Hamas: "Se Hamas sta rilasciando ostaggi con doppia nazionalità, la risposta è chiara. Ogni governo europeo dovrebbe immediatamente concedere la cittadinanza agli ostaggi rimasti. Esorto i governi europei con la massima sincerità: non costringete gli ebrei a essere sottoposti a un'altra selezione".
Il primo ministro del Qatar: passi in avanti nella trattativa sul rilascio degli ostaggi
Il primo ministro del Qatar ha affermato che sono stati fatti passi in avanti nella trattativa sul rilascio degli ostaggi israeliani da parte di Hamas e che “spera in una svolta”. "Se riusciremo ad andare d'accordo tra le due parti, penso che presto vedremo qualche svolta", ha detto in una conferenza stampa con il suo omologo turco Hakan Fidan. "I negoziati sono ancora in corso", ha detto Al Thani. Anche il consigliere per la sicurezza nazionale israeliano Tzahi Hanegbi su X ha elogiato il Qatar per i suoi sforzi diplomatici “cruciali”. “Sono lieto di dire che il Qatar sta diventando un attore e un attore essenziale nella facilitazione delle soluzioni umanitarie. Gli sforzi diplomatici del Qatar sono cruciali in questo momento".
L'incontro tra Hezbollah, Jihad islamica palestinese e Hamas
Il capo di Hezbollah Hassan Nassrallah ha incontrato il capo della Jihad islamica palestinese Ziad Nahleh e il vice capo dell'ufficio politico di Hamas Saleh al-Arouri. Lo ha comunicato questa mattina il movimento sciita.Hezbollah, che non ha specificato né la data né il luogo dell'incontro, ha affermato che le tre organizzazioni hanno discusso di cosa "è necessario fare per ottenere la vittoria" e "fermare la selvaggia aggressione" di Israele.
"È stata fatta una valutazione di cosa devono fare i partiti dell'asse della resistenza in questa fase delicata per ottenere una vera vittoria a Gaza e in Palestina e per fermare l'aggressione sleale e brutale contro il nostro popolo", ha fatto sapere Hezbollah che ha anche diffuso una lettera scritta a mano da Nasrallah in cui elogia coloro che sono morti combattendo Israele. Si tratta della sua prima dichiarazione dall'inizio della guerra.
L’Unrwa annuncia la sospensione di tutte le sue attività entro la notte a causa della mancanza di carburante
L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel vicino Oriente (Unrwa) ha dichiarato attraverso una nota dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento delle attività umanitarie che gli ospedali, gli impianti di trattamento dell’acqua e gli sforzi di distribuzione alimentare rischiano di chiudere. “L’Unrwa, di gran lunga il più grande fornitore umanitario a Gaza, ha avvertito che se non verrà consentito immediatamente l’ingresso di carburante a Gaza, l’agenzia sarà costretta a sospendere tutte le operazioni a partire dalla notte di domani, 25 ottobre”.
Il Pentagono pronto a inviare i sistemi Iron Dome a Israele
Secondo quanto anticipato da un funzionario del Pentagono, il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti prevede di fornire nuovi aiuti militari a Israele, inclusi i missili Iron Dome delle riserve dell’esercito americano. Finora il sistema di difesa aerea di Isreale avrebbe neutralizzato circa il 90 per cento delle minacce rivolte contro il paese dal gruppo terroristico di Hamas, sostengono fonti dell'esercito israeliano sentite da FoxNeews. La scorsa settimana i rappresentanti democratici Jared Moskowitz e Brian Mast hanno dichiarato che gli Stati Uniti possiedono due sistemi Iron Dome inutilizzati e, in linea con l’intenzione del Dipartimento della Difesa di rafforzare il sostegno al governo israeliano, hanno sottolineato che “ora più che mai, il paese deve stare al fianco di Israele nella loro guerra contro i terroristi che non desiderano altro che distruggere le persone che vi abitano”.
Lo scontro tra Israele e Guterres all'Onu
Martedì sera il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si è riunito per discutere della guerra tra Israele e Gaza. Qui l'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan ha chiesto le dimissioni del segretario generale Antonio Guterres per le sue affermazioni sul fatto che gli attacchi di Hamas non siano arrivati dal nulla. "Non vi è alcuna giustificazione né senso parlare con coloro che mostrano comprensione per gli atti più terribili commessi contro i cittadini di Israele, tanto meno da un'organizzazione dichiaratamente terroristica", ha detto Erdan. Anche il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen ha criticato Guterres e ha dichiarato il suo rifiuto a incontrarlo. "Dopo il 7 ottobre non c'è spazio per un approccio equilibrato", ha scritto su X. "Hamas deve essere sradicato dal mondo".
Erdan ha poi dichiarato che Israele negherà il visto di ingresso ai funzionari delle Nazioni Unite dopo l'intervento di Guterres. "Viste le sue parole - ha spiegato Erdan alla radio militare israeliana - negheremo il rilascio dei visti ai rappresentanti dell'Onu. Del resto abbiamo già rifiutato il visto al sottosegretario per gli affari umanitari Martin Griffiths. E' arrivato il tempo di dare loro una lezione".
Nel suo intervento all'Onu Guterres aveva chiesto un cessate il fuoco e detto che “gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione. Le speranze di una soluzione politica per risolvere la situazione sono svanite”.