Gaza (LaPresse)

◉ I PRINCIPALI FATTI DI OGGI

Israele: "Stiamo combattendo nel cuore Gaza City". Washington si oppone all'occupazione della Striscia

A un mese dall'attacco terroristico di Hamas, prosegue l'assedio della Striscia. "Non ci sarà un cessate il fuoco generale senza il rilascio dei nostri ostaggi", dice il premier israeliano. Ma dopo le pressioni di Biden potrebbero esserci piccole pause umanitarie

Il rullo del Foglio: tutto quello che è utile sapere – e niente di più – per capire cosa succede dopo l'attacco di Hamas a Israele


 

Washington si oppone all'occupazione militare di Gaza da parte di Israele

Il vice portavoce del dipartimento di stato americano, Vedant Patel, ha risposto così in una conferenza stampa alla dichiarazione del leader israeliano Benjamin Netanyahu sulla possibilità di "rioccupare la Striscia di Gaza a tempo indeterminato": "Il nostro punto di vista è che i palestinesi devono essere in prima linea in queste decisioni e Gaza è terra palestinese e rimarrà terra palestinese. In generale, noi non sosteniamo la rioccupazione di Gaza e nemmeno Israele". 

 

 


 

Le Forze di difesa israeliane: "Stiamo combattendo nel cuore di Gaza City"

L'esercito di Israele ha detto di aver rafforzato la presa su Gaza City e  di aver preso il controllo di un posto di comando di Hamas. “Le nostre azioni stanno danneggiando il cuore delle attività di Hamas. Abbiamo eliminato dozzine di comandanti, inaugurato molti tunnel e stiamo colpendo duramente il nemico", ha detto il generale israeliano Yaron Finkelman. Finkelman dice che le truppe hanno sempre in mente gli ostaggi tenuti da Hamas e che “restituirli è la nostra bussola”. “Per la prima volta da decenni, l’Idf sta combattendo nel cuore di Gaza City, nel cuore del terrore. E' una guerra complessa e difficile, e purtroppo ha anche avuto un prezzo elevato”, afferma. “Continuiamo con tutte le nostre forze, con l'obiettivo di sconfiggere lo spregevole gruppo di Hamas. Traiamo il nostro spirito combattivo dalla forza della nazione di Israele. Non ci fermeremo, non ci fermeremo finché non adempiremo la nostra missione, fino alla vittoria”.

 


 

Il 7 ottobre raccontato dal corrispondente del quotidiano  Haaretz, Amir Tibon

Un mese fa, quando Hamas è entrato nella comunità  in cui vivo, sapeva esattamente cosa stava facendo e quale sarebbe stato il prezzo. Ci sono molti obiettivi militari lungo il confine di Israele con Gaza. Alcuni sono stati attaccati il 7 ottobre. Ma questo non è stato sufficiente per Hamas. Hanno scelto deliberatamente di entrare nelle comunità civili e nelle case delle famiglie, per uccidere persone innocenti. Nella mia comunità hanno ucciso a colpi di pistola un'adolescente che lavorava nella nostra scuola materna. Hanno rapito due sorelle di soli 14 e 8 anni, non prima di aver ucciso il loro padre. Se quel giorno fossero riusciti a entrare nella stanza in cui ci eravamo barricati in silenzio, saremmo morti tutti. Mia moglie, un'assistente sociale che ha iniziato la sua carriera aiutando le famiglie musulmane nel sud di Israele a lottare per i propri diritti legali; le mie figlie, non abbastanza grandi per ferire un'anima in questo mondo.

Sul Foglio la traduzione integrale del thread su X del giornalista israeliano che ripercorre quella mattinata che ha cambiato tutto, per Israele e per il mondo



Prosegue l'assedio della Striscia. Secondo gli Stati Uniti le vittime sono "migliaia"

Prosegue l'assedio di Gaza. Le truppe israeliane, fanno sapere le Forze di difesa israeliane (Idf), hanno preso il controllo di una roccaforte di Hamas nel nord della Striscia e hanno localizzato missili e lanciatori anticarro, armi e materiali di intelligence. 

L'Idf ha fatto sapere inoltre di aver ucciso Wael Asefa, comandante di uno dei battaglioni di Hamas, che avrebbe partecipato all'organizzazione dell'attacco del 7 ottobre. Nelle scorse ore Israele ha colpito Gaza anche attraverso le forze navali.

Intanto, secondo il ministero della Salute di Gaza, le vittime nella Striscia sarebbero oltre 10mila. Una stima che tuttavia il portavoce del Pentagono Pat Ryder mette in dubbio, limitandosi a parlare di "migliaia" di morti senza fornire per il momento un numero preciso. 




Netanyahu: "Nessun cessate il fuoco senza il rilascio degli ostaggi. Israele avrà la responsabilità della sicurezza a Gaza"

"Non ci sarà un cessate il fuoco generale a Gaza senza il rilascio dei nostri ostaggi", ha detto Benyamin Netanyahu in un’intervista alla tv americana Abc. Il premier israeliano crede che questo "ostacolerebbe lo sforzo bellico, ostacolerebbe il nostro sforzo per liberare gli ostaggi perché l’unica cosa che funziona con questi criminali di Hamas è la pressione militare che stiamo esercitando". 

Dopo le pressioni di Biden, con cui ieri il premier israeliano ha avuto un nuovo colloquio telefonico, Netanyahu ha aperto per la prima volta all’ipotesi di pause umanitarie. "Piccole pause - un’ora qui, un’ora là - le abbiamo già fatte. Verificheremo le circostanze al fine di consentire l’ingresso di beni umanitari o l'uscita dei nostri ostaggi, di singoli ostaggi", ha detto il premier. 

Sugli sviluppi del conflitto, Netanyahu ha poi aggiunto che "per un periodo di tempo indefinito avremo la responsabilità complessiva della sicurezza a Gaza, perché abbiamo visto quello che è successo ora che non ce l’avevamo. Senza la responsabilità della sicurezza, abbiamo visto un insorgere del terrore a un livello che non avremmo potuto immaginare". 
 


 

Un mese dall'attacco di Hamas a Israele
 

Un mese fa, il 7 ottobre, Israele è stato colpito da un attacco terroristico compiuto da Hamas. Circa 1.400 le vittime tra gli israeliani, mentre oltre duecento persone sono state prese in ostaggio dai terroristi e portate a Gaza.

Da allora Israele ha provato a reagire. Non solo attraverso le forze militari che assediano la Striscia, ma anche al suo interno, come racconta Fabiana Magrì nel suo reportage.

 

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