Viaggio fotografico nel Marocco che ha trasformato in risorsa i flussi migratori
Negli ultimi due decenni, il paese nordafricano è diventato sempre più una destinazione per i migranti, soprattutto dall'Africa occidentale. Le immagini
Due giovani agricoltori subsahariani coltivano pomodori in una serra ad Ait Amira, un comune rurale a sud di Agadir. (foto Marco Simoncelli)
Alcuni viaggiatori subsahariani si fermano in una vecchia stazione di servizio a nord di Dakhla, nel Sahara occidentale. (foto Marco Simoncelli)
Un giovane venditore ambulante senegalese vende occhiali da sole nella famosa piazza Jemaa el-Fnaa a Marrakech, Marocco (foto Marco Simoncelli)
Un venditore ambulante senegalese passeggia tra le bancarelle e i turisti nella famosa piazza Jemaa el-Fnaa di Marrakech. (foto Marco Simoncelli)
Alcuni dei negozi senegalesi nel labirinto del grande souk di Marrakech, non lontano da piazza Jemaa el-Fnaa. (foto Marco Simoncelli)
Un gruppo di seguaci della confraternita islamica sufi Mouridiyya si riunisce nella dahira di Fat Hatoul Jhaffar a Marrakech. (foto Marco Simoncelli)
Membri della diaspora subsahariana tornano dal lavoro e aspettano alla fermata dell'autobus nel centro di Casablanca foto Marco Simoncelli)
Un gruppo di venditori di origine subsahariana aspetta la fine della giornata nella vecchia medina di Casablanca. (foto Marco Simoncelli)
La sezione di negozi senegalesi all'interno della vecchia medina di Casablanca, in Marocco (foto Marco Simoncelli)
Ousmane Djom in una delle tante serre che circondano la campagna di Ait Amira, un comune rurale a sud di Agadir. (foto Marco Simoncelli)
Dal 2000 il Marocco ha progressivamente trasformato la politica migratoria in un'occasione per i propri interessi internazionali, per riconquistare una posizione forte all'interno dell'Unione africana e per sopperire alla mancanza di manodopera.
L'articolo di Davide Lemmi, Marco Valenza e Oumar Sall lo potete leggere qui
Questo progetto è stato prodotto con il supporto del Pulitzer Center