a parigi
Macron parla alla nazione e punta sul "riarmo" civico, economico e demografico
Il capo dell'Eliseo ieri sera ha avuto un "rendez-vous avec la nation": annunciate nuove misure per contrastare il calo della natalità e il taglio delle tasse. E sulla politica estera: "Non possiam lasciar vincere la Russia"
Parigi. A destra la sua nuova squadra di ministri guidata da Gabriel Attal, a sinistra i suoi consiglieri e fedelissimi, di fronte i giornalisti e sintonizzati davanti alla televisione milioni di francesi. Ieri sera, all’Eliseo, è andato in scena il “rendez-vous avec la nation” che il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, aveva annunciato lo scorso dicembre, con l’obiettivo di dare una scossa al secondo quinquennio e rilanciare il macronismo come narrazione e progetto di emancipazione degli individui, di liberazione delle energie e di lotta contro ogni forma di determinismo sociale in un paese ancora troppo prigioniero di vecchi blocchi e conservatorismi.
La parola chiave dell’appuntamento con la nazione, che si è svolto sotto forma di conferenza stampa, è stata “réarmement”, riarmo: sociale, civico, economico ma anche demografico. Dinanzi al crollo delle nascite certificato dall’Insee ieri mattina (700mila bambini in meno nel 2023 rispetto all’anno precedente: mai i francesi avevano fatto così pochi figli dalla Seconda guerra mondiale), Macron ha affermato che “la natalità cala perché l’infertilità aumenta”. “Cambiano i costumi, si fanno i figli sempre più tardi, l’infertilità maschile e femminile è aumentata di molto in questi ultimi anni e fa soffrire molto coppie”, ha sottolineato il capo dello stato francese, definendo l’infertilità “il tabù del secolo”, “una piaga”. Per combattere contro questo problema, ha annunciato “un grande piano di lotta” che permetterà un “riarmo demografico”. Tra le misure elencate dal presidente francese spicca la sostituzione del congedo parentale con un “congedo di nascita” della durata di 6 mesi per entrambi i genitori, che sarà “pagato meglio”.
Accanto al “riarmo demografico”, Macron ha messo l’accento sul “riarmo civico”, che passa da un migliore insegnamento di “ciò che significa République”, con il ritorno dell’istruzione civica (un’ora a settimana) e lo studio dei “grandi testi fondatori della nazione” fin dalla seconda media, ma anche dal “controllo degli schermi”, ossia del tempo trascorso davanti a telefoni e tablet, a scuola ma anche a casa. A partire dalla rentrée 2024, tornerà inoltre la storia dell’arte. In merito al tema delle uniformi, lanciato dall’ex ministro dell’Istruzione e oggi premier Gabriel Attal, Macron ha confermato che saranno sperimentate quest’anno in un centinaio di istituti e che, sulla base di una metodica valutazione, potrebbero essere generalizzate nel 2026.
Promessa di campagna del 2017, il presidente francese ha annunciato una “generalizzazione del servizio nazionale universale” a partire dal primo anno di liceo, sotto forma di un “soggiorno di coesione” e di una “missione di interesse generale”. Poi, promettendo un giro di vite contro il traffico di droga, attraverso dieci operazioni “place nette” ogni settimana, ossia retate nei quartieri più difficili, ha insistito sulla necessità di ripristinare “l’ordine”, “controllando meglio le nostre frontiere” e “lottando contro le diseguaglianze grazie a un raddoppiamento degli effettivi di polizia nelle strade”, ma anche “contro l’islam radicale”. Regolarizzare i medici stranieri per “mettere fine allo scandalo dei deserti sanitari”, ossia quelle zone dove mancano sempre più medici, sia di famiglia che ospedalieri, ma anche infermieri e pediatri, è un’altra priorità indicata dal presidente francese nella sua conferenza stampa.
Sul piano economico, ha promesso un taglio delle tasse di due miliardi per le classi medie che sarà effettivo dal 2025 e una migliore remunerazione per quelle famiglie che vivono nella “Francia dell’angolo morto”: “Lo sforzo e il merito non sono sufficientemente riconosciuti, e se è vero che abbiamo già fatto molto affinché il lavoro sia pagato meglio dell’inattività, non è sufficiente, c’è una Francia dell’angolo morto”. In questo senso, ha confermato che anche per i funzionari pubblici “il principale criterio di avanzamento e di remunerazione dovrà essere il merito”, anticipando una riforma “nelle prossime settimane”. In materia energetica, in estate, verranno delineate le grandi linee degli otto nuovi reattori nucleari di ultima generazione Epr che andranno ad aggiungersi ai sei già confermati.
L’ultima parte della conferenza stampa è stata dedicata alle questioni di politica estera. Macron ha invocato “un’Europa più sovrana, che rivendichi di avere come alleato gli Stati Uniti, senza dipendere da essi”. “Bisogna parlare con tutti, cercare degli alleati per evitare questa grande divisione del nord dinanzi al sud”. Interrogato su quale sia la principale minaccia che pesa oggi sulla Francia, Macron ha risposto “l’Ucraina”. “Non possiamo lasciar vincere la Russia, perché è la sicurezza stessa dell’Europa a essere messa in pericolo. Dobbiamo fare tutto il possibile, ai miei occhi è il principale tema di mobilitazione”, ha dichiarato il presidente francese, che si recherà in Ucraina a febbraio.
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