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Il vertice

A Bruxelles si discute della missione europea nel Mar Rosso

David Carretta

Il consiglio Affari esteri riunito per esaminare l'operazione militare europea a difesa delle navi mercantili minacciate dagli attacchi degli houthi. Ma il via libera non arriverà oggi 

I ministri degli Esteri dell'Ue non saranno in grado di annunciare oggi il via libera di un'operazione navale nel Mar Rosso per proteggere le navi mercantili dagli attacchi degli Houthi yemeniti. “Il principio di un'operazione militare è stato accettato”, ma servirà “più tempo”, ci ha spiegato un funzionario dell'Ue. Gli stati membri si trovano di fronte a un dilemma, dopo che la Spagna a fine dicembre ha messo il veto ad ampliare il mandato della missione anti pirateria Atalanta. Iniziare una missione da zero prende molto tempo”, ha detto il funzionario dell'Ue. “Stiamo discutendo con stati membri per allargare le operazioni della missione Agenor che già opera nel Golfo. Se avremo successo, l'operazione nel Mar Rosso può essere lanciata in un tempo ragionevole”. L'operazione Agenor era stata organizzata nell'ambito dell'iniziativa EMASOH (European-led Maritime Awareness Strait of Hormuz) e opera nello stretto di Hormuz, nel Golfo Persico e nella zona di Oceano Indiano posta in corrispondenza delle coste dell'Oman. L'obiettivo della missione è quello di salvaguardare la libertà di navigazione e la sicurezza delle navi in transito nell'area dello stretto. Sul Foglio spieghiamo perché questa operazione navale dell'Ue nel Mar Rosso nasce male.

 

Niente attacchi dell'Ue contro gli Houthi in Yemen 

Al di là dei tempi per mettere in piedi l'operazione navale nel Mar Rosso, l'Ue intende limitare le sue regole di ingaggio alle operazioni per scortare navi e per intercettare missili e droni degli Houthi. “Non ci saranno attacchi in Yemen”, ci ha spiegato un diplomatico. “Il mandato sarà limitato all'abbattimento di missili e droni usati dagli Houthi”. La missione dell'Ue dovrebbe essere ben distinta dall'Operazione Guardiano della Prosperità lanciata dagli Stati Uniti. Diversi stati membri partecipano alla missione americana sul Mar Rotto e hanno contribuito ai bombardamenti sul territorio yemenita. Ma l'Ue vuole tenersi a distanza dal rischio di essere accusata di violare la sovranità di un paese terzo.
 


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