L'analisi
Perché Nikki Haley non si ritira dopo la sconfitta in New Hampshire
"Con Trump perdiamo", dice la candidata che vuole restare in campo fino al voto in Carolina del sud. La base che sta cercando di convincere è quella stanca di Trump, che non crede alle sue teorie cospirazioniste e che non ha perdonato i fatti del 6 gennaio
Nikki Haley, perché non la smetti di ritardare l’ennesima consolidazione di Donald Trump? Glielo stanno chiedendo tutti i trumpiani. Vogliono che Haley lasci le primarie e incoroni l’ex presidente come hanno fatto gli altri ex candidati (DeSantis, Ramaswamy, Scott, che forse con questa mossa sarà preso in considerazione come possibile vice). Ma lei resiste, nonostante sia arrivata terza in Iowa, e seconda in New Hampshire – si dice – con i voti dei moderati e degli indipendenti non iscritti al Partito repubblicano. Ha detto che lei va avanti. Almeno fino alla Carolina del sud, il suo stato, nonostante i sondaggi non siano favorevoli.
Secondo un sondaggio, tra gli elettori del Gop dell’Iowa che riconoscono in Joe Biden un presidente legittimamente eletto, solo l’11 per cento avrebbe votato Trump. E questo è uno dei motivi per cui lei non si ritira. La base di Haley è quella stanca di Trump, che non crede alle sue teorie cospirazioniste e che non ha perdonato i fatti del 6 gennaio: lei sa prendere i voti che Trump non è in grado di racimolare, compresi quelli di chi appoggia gli aiuti in Ucraina, di chi non crede che la dottrina America first sia un bene per il paese. Mentre Trump è stato in grado di allargarsi a destra, la sua incapacità di attirare i centristi ha fatto sì che perdesse le midterm del 2018 e del 2022 e le presidenziali del 2020 – anche se lui continua a negare la sconfitta. “Con Trump perdiamo”, dice Haley, e quindi continua la battaglia. Il manager della sua campagna elettorale ha ricordato che il 75 per cento degli elettori repubblicani vorrebbe un’alternativa a Trump. Mezza America non vorrebbe né Biden né Trump. C’è anche una fetta dell’elettorato pronta ad abbandonare l’ex presidente se dovesse essere condannato per uno dei vari reati di cui è accusato da qui a novembre.
Se la Corte suprema decidesse di escludere Trump dalla scheda elettorale per via del 14esimo emendamento – che vieta le cariche pubbliche a chi ha partecipato a un’insurrezione – o se qualche giudice dovesse impedirgli di candidarsi, chi resterebbe? Il secondo posto non è mai stato così importante in una corsa elettorale dove il front-runner è accusato di sedizione.
Dalle piazze ai palazzi