Crisi sovranista
Il lepenista Philippe: “Noi siamo una destra responsabile”. Critiche ad AfD
Dopo la presa di distanza di Le Pen, anche a Bruxelles gli euro parlamentari del Rassemblement National si smarcano dagli alleati tedeschi di un tempo
Aria di crisi tra i sovranisti europei. La presa di posizione di Marine Le Pen sull’AfD “è un messaggio forte per dimostrare che è la nostra è una destra responsabile pronta a governare”, spiega al Foglio Olivier Philippe, eurodeputato del Rassemblement National. Gli eurodeputati lepenisti fanno quadrato attorno alla loro leader dopo le sue accuse all’AfD sull’uso di ‘‘parole inaccettabli’ .
Il nervosismo dei francesi è tangibile a Bruxelles, “i tedeschi hanno esagerato, così si mette in discussione la credibilità del gruppo”, spiegano dallo staff francese. Grandi silenzi invece dalla dirigenza leghista segno dell’inizio del tramonto del controllo salviniano sulla famiglia sovranista del gruppo ID. Pronti alla spiegazione i tedeschi, “Le Pen ha male interpretato le nostre parole, noi tedeschi usiamo il termine ‘re-migrazione’ come un opposto al termine ‘migrazione’”, risponde al Foglio Gunnar Beck, eurodeputato di punta dell’AfD. “Sappiamo che in Francia, tuttavia, questo termine è stato politicizzato dall’estrema destra, tra cui Eric Zemmour e Marion Maréchal.”, continua Beck, alludendo che il nervosismo di Le Pen derivi forse dalla pungente concorrenza interna.
Dall’AfD insistono però che tutto un malinteso, “il Rassemblement e l’AfD condividono valori e obiettivi comuni. Entrambi siamo a favore del rimpatrio dei migranti entrati illegalmente nel paese e siamo a favore della sovranità degli Stati nel regolare l’immigrazione e nel far rispettare la protezione delle frontiere”, nessuna divergenza di vedute rassicura Beck. Nel frattempo però dal Rassemblement National, aspettando di andare al governo, più che alla Germania si guarda a Roma, e non lo nasconde Gilles Lebreton, eurodeputato del RN. “Meloni ha preso il posto dell’Ue nel contrastare la ‘sopraffazione migratoria’ (termine questa volta gradito alla leader)”, commenta alludendo al viaggio della premier da Erdogan. “Brava Giorgia nel convincere Erdogan a ridurre l’immigrazione dalla Libia”, aggiunge Lebreton, tessendo le lodi di chi, a differenza dell’AfD, in Europa, è un avversario.