I social a processo negli Stati Uniti per i danni ai minorenni
Meta, X, TikTok, Snap e Discord in audizione alla commissione Giustizia del Senato, tra i familiari delle vittime di abusi sulle piattaforme. Il repubblicano Lindsey Garahm: "Distruggono vite umane e minacciano la democrazia". Le scuse di Mark Zuckerberg
I cinque più grandi social network sono sotto accusa negli Stati Uniti. L'audizione sulla sicurezza online dei minori della commissione Giustizia del Senato americano si è trasformata in un vero processo. I capi di Meta, TikTok, Snap, X e Discord sono stati interrogati per quasi quattro ore dai senatori americani che vogliono sapere cosa stanno facendo per proteggere i bambini sulle loro piattaforme e discutere dei danni che le piattaforme provocherebbero ai minori, spingendoli alla depressione, al suicidio o a commettere reati. Mark Zuckerberg (ceo di Meta, che ha testimoniato davanti al Congresso per l'ottava volta) e il ceo di TikTok, Shou Zi Chew, hanno accettato volontariamente di testimoniare, mentre Linda Yaccarino, ad di X (l'ex Twitter), Evan Spiegel (Snap) e Jason Citron della piattaforma di messaggistica Discord hanno ricevuto mandati di comparizione dal governo.
Il Congresso sta esaminando una legge che mira a obbligare le società a rendere conto del materiale pubblicato sui social.
Secondo il senatore repubblicano Lindsey Garahm il lato oscuro di queste piattaforme è "troppo grande per conviverci". I social "stanno distruggendo vite umane e minacciando la democrazia. Queste aziende vanno domate e il peggio deve ancora venire", ha detto tra gli applausi di alcuni dei presenti in aula, fra cui alcune famiglie che sostengono che i loro figli abbiano compiuto atti autolesionisti o si siano tolti la vita a causa dei contenuti dei social media. Anche i senatori democratici si sono uniti al pressing sui capi delle cinque grandi società.
Ma è stato Zuckerberg, amministratore delegato di Meta, a finire sotto il controllo più accurato. La sua azienda, Meta, è accusata di avere progettato consapevolmente funzionalità di Instagram e Facebook che creano dipendenza nei minori e di non averli protetti dai predatori online. "Mi dispiace per tutto quello che avete dovuto passare", ha detto Zuckerberg alle famiglie presenti in Aula. "Nessuno dovrebbe attraversare quello che voi avete attraversato. È per questo che abbiamo investito così tanto e continuiamo a portare avanti sforzi per assicurare che altri non debbano passare quello che avete passato voi".
Come nota la Cnn, sul tema repubblicani e democratici sembrano aver trovato una convergenza. L'analista del settore Matt Navarra ha detto alla BBC che pensa che l'udienza assomigli a tanti altri scontri simili, con "molta enfasi politica" e una perfetta photo opportunity per le scuse di Zuck. Nonostante i senatori siano d’accordo sulla necessità di una legislazione bipartisan per regolamentare le piattaforme, la questione di cosa accadrà dopo rimane fumosa. "Abbiamo assistito a queste udienze più e più volte e, finora, non hanno mai portato ad alcuna regolamentazione significativa o sostanziale", ha detto al network britannico.
In un'indagine pubblicata sul Foglio di lunedì, abbiamo raccolto le opinioni di alcuni intellettuali che si interrogano sulle “regole del gioco” in un ring sempre più violento: quello dei social media, dove i quindici minuti di celebrità profetizzati da Warhol possono tramutarsi in quindici minuti di gogna pubblica.