La pressione di Mosca sui dissidenti russi all'estero. Ora minaccia il sequestro delle loro proprietà

Priscilla Ruggiero

Le persone più pericolose secondo il Cremlino sono gli oppositori politici, giornalisti, artisti, cantanti, comici che dopo l'inizio della guerra hanno lasciato la Russia. La mozione approvata mercoledì si rivolge a loro: non importa quanto lontano andiate, non siete al sicuro

Roma. Il presidente russo Vladimir Putin ha risposto alla proposta di destinare gli asset russi congelati  alla ricostruzione  dell’Ucraina con un disegno di legge speculare, approvato mercoledì dalla Duma, la camera bassa del Parlamento russo. La legge confischerebbe le proprietà di chiunque “screditi” o diffonda “informazioni deliberatamente false” sull’esercito russo: tra questi rientrano  i dissidenti e chiunque abbia criticato o  messo in dubbio la guerra in Ucraina. Da quando Mosca ha lanciato la sua invasione dell’Ucraina, ormai quasi due anni fa, la censura si è stretta sempre di più lasciando pochissimo spazio alle critiche nei confronti del governo russo – anche girare con un fazzoletto con i colori della bandiera ucraina è considerato un reato punibile con la reclusione – così centinaia di migliaia di russi hanno fatto le valigie e lasciato la propria casa. Per la maggior parte sono oppositori politici, giornalisti, artisti, cantanti, comici e la nuova mozione, che per passare definitivamente deve prima essere approvata dalla Camera alta del Parlamento e poi firmata dal presidente, mira a loro, i dissidenti del Cremlino in esilio. E’ un ennesimo messaggio della Russia ai suoi cittadini, a cui dice: non importa quanto lontano possiate andare, non siete mai al sicuro, perché possiamo raggiungervi ovunque. 

 

La scorsa settimana, il gruppo rock russo Bi-2 che si è più volte esposto contro la guerra in Ucraina è stato arrestato in Thailandia dopo un concerto nell’isola di Pukhet. Il frontman, Egor Bortinik, assieme agli altri sei membri del gruppo è stato etichettato da Mosca come “agente straniero” e ha detto che non sarebbe mai più tornato in Russia  accusando Putin di aver distrutto il proprio paese. Alla fine Israele li ha accolti (quattro di loro hanno la cittadinanza israeliana) ma la Russia aveva sin dall’inizio chiesto e fatto pressioni sulle autorità thailandesi affinché  venissero deportati a Mosca con un volo diretto. L’organizzazione  non governativa  Human Rights Watch ha definito quella della Russia  “repressione transnazionale” e secondo molti attivisti per i diritti umani nell’ultimo periodo si starebbe intensificando, soprattutto nei confronti dei paesi che non hanno una posizione solida nei confronti della guerra in Ucraina e con un’elevata quantità di cittadini russi, come gli Emirati Arabi Uniti e il sud-est asiatico.

 

A gennaio sempre le autorità thailandesi avevano  cancellato due spettacoli del  comico pacifista Ruslan Bely.  Uno dei comici russi più famosi, Maxim Galkin, che ha lasciato la Russia a marzo 2022,  la scorsa settimana si è visto negare l’ingresso in Indonesia dove aveva in programma un concerto  nell’isola di Bali: le autorità indonesiane  hanno giustificato il divieto a oltrepassare la frontiera mostrandogli la copia di una lettera inviata dal governo russo.    Su Instagram il comico ha definito “divertente” il fatto che lo stato russo stia dedicando così tanti sforzi alla “persecuzione maniacale degli artisti dissidenti all’estero”. Anche il rapper Alisher Morgenshtern dopo l’inizio dell’“operazione speciale”  è stato  etichettato come “agente  straniero”, così si è trasferito a Dubai, ma   la scorsa settimana gli è stato vietato di rientrare negli Emirati Arabi Uniti. 

 

Sono queste le persone più pericolose secondo il Cremlino, su cui accanirsi con leggi sempre più severe: la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, le ha definite “persone che sponsorizzano il terrorismo” poiché infangano la reputazione della Russia all’estero. Il deputato russo Andrei Lugovoi, ex agente del Kgb che è accusato da Londra di aver avvelenato e ucciso nel 2007 il dissidente  russo Aleksander  Litvinenko, dopo la notizia dell’arresto dei Bi-2 ha detto di attendere la loro deportazione e di aspettarli nel paese “a braccia aperte”: “Presto suoneranno e canteranno su cucchiai e piatti di metallo, ballando il tip tap davanti ai loro compagni di cella”, ha detto.  La legge sull’espropriazione dei beni dei dissidenti sarebbe quindi soltanto l’inasprimento della legge firmata da Vladimir Putin pochi giorni dopo aver invaso l’Ucraina per mettere a tacere le critiche, prende di mira “i furfanti e i traditori, coloro che sputano sulle spalle dei nostri soldati, che hanno tradito la loro patria, compresi gli esponenti della cultura”, ha detto il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin: “Chiunque cerchi di distruggere la Russia, la tradisce”, e quindi “deve essere punito come merita e risarcire il danno causato al paese a scapito delle sue proprietà”.

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