A Bruxelles
Von der Leyen sceglie un inviato per le Piccole medie imprese per ingraziarsi la sua Cdu
Secondo alcuni dietro la nomina di Markus Pieper come "inviato dell'UE per le Piccole e medie imprese" da parte della presidente della Commissione Ue, vi sarebbe un accordo per garantire il sostegno della Cdu al suo secondo mandato. La procedura di selezione ha sollevato non pochi dubbi
Bruxelles. Ursula von der Leyen ha regalato un incarico da 20 mila euro al mese a un eurodeputato della Cdu per garantirsi il sostegno del suo partito per un secondo mandato? L’interrogativo ha iniziato a circolare dentro la Commissione e al Parlamento europeo, dopo la nomina il 31 gennaio del tedesco Markus Pieper a “inviato dell’Ue per le Piccole e medie imprese”. La tempistica e le modalità sollevano sospetti di un colpo di mano di von der Leyen. Pieper non era il candidato che aveva ottenuto la valutazione migliore dai comitati di selezione indipendenti interni ed esterni alla Commissione. Non era nemmeno il candidato indicato dal commissario responsabile, Thierry Breton. La decisione è stata di von der Leyen, senza discussione preventiva tra commissari o tra loro i capi-gabinetto. La presidente della Commissione è dello stesso partito di Pieper. La nomina è avvenuta tre settimane prima che la Cdu, dove von der Leyen non è particolarmente amata, esprimesse il sostegno per un secondo mandato.
“La selezione e la nomina dell’inviato dell’Ue per le Pmi sono state condotte nel pieno rispetto delle procedure”, ha detto al Foglio un portavoce della Commissione. La lettera delle regole è stata rispettata, ma ci sono molti dubbi sullo spirito. Von der Leyen aveva promesso di promuovere la parità di genere e l’equilibrio geografico. Nella “short list” di candidati proposti dai valutatori indipendenti c’erano due donne di paesi poco rappresentanti, Repubblica ceca e Svezia. Entrambe hanno ottenuto una valutazione decisamente migliore di Pieper nei comitati di selezione interni ed esterni. Breton aveva raccomandato di nominare l’europarlamentare ceca, Martina Dlabajova. “Come ogni decisione relativa alle nomine degli alti funzionari, anche questa è stata presa collegialmente dai commissari durante la riunione del collegio”, ha detto il portavoce della Commissione. In realtà, Breton il 31 gennaio era appena tornato dagli Stati Uniti e stava partecipando a una riunione dei ministri della Difesa.
La vice portavoce capo della Commissione, Arianna Podestà, ieri sera ha fornito una lunga risposta alle domande del Foglio. La sostanza è questa: la nomina di Pieper è avvenuta “nel pieno rispetto delle procedure della Commissione per la selezione e la nomina di alti funzionari”. “La presidente e il suo gabinetto hanno giocato il loro ruolo istituzionale nella procedura collegiale, dato che la decisione è stata adottata dal collegio”, ha detto la portavoce Podestà. Tuttavia i portavoce Commissione non hanno negato né che le due donne candidate abbiano ottenuto valutazioni migliori, né che Breton abbia raccomandato Dlabajová. "Non commentiamo sulle procedure interne. I risultati delle varie fasi del processo sono confidenziali", ha detto la portavoce Podestà.
Le modalità e la tempistica della nomina di Pieper hanno sollevato interrogativi dentro la Commissione e nel Parlamento europeo. Il sospetto è che la scelta sia ricaduta su Pieper per assicurare il sostegno della Cdu a un secondo mandato di von der Leyen come presidente della Commissione. Sono passati appena 18 giorni tra la nomina dell'Inviato dell'Ue per le Pmi e la riunione del direttivo della Cdu che ha portato alla ricandidatura di von der Leyen. Durante la conferenza stampa di lunedì a Berlino per annunciare la ricandidatura, von der Leyen ha citato due volte Pieper, definendolo “il nuovo commissario per le Pmi”. Eurodeputato dal 2004, fino a ieri Pieper era il segretario della delegazione della Cdu al Parlamento europeo. Lascerà senza rimpianti finanziari. Gli è stato attribuito il grado 15 dei funzionari, quello di direttore generale, che vale oltre 20 mila euro al mese (indennità comprese) per quattro anni più due rinnovabili.
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