editoriali
I lepenisti scelgono un filorusso per il confronto con gli altri candidati
Nel primo dibattito tra i candidati alle europee di giugno organizzato a Strasburgo dal canale Public Sénat, Thierry Mariani, che ha ottime entrature nell’orbita putiniana tanto da essere chiamato nel 2018 nel Donbas occupato come “supervisore” delle “elezioni”, rappresenterà il Rassemblement national
Era il 2019 quando la Dgsi, l’intelligence interna francese, compilò una nota sulle reti di influenza del Cremlino in Francia. Il documento, rivelato all’epoca da Mediapart a poche settimane dalle elezioni europee, mise in luce il ruolo centrale di Thierry Mariani e dell’associazione che presiedeva dal 2012, Dialogue franco-russe. L’ex ministro dei Trasporti di Sarkozy, oggi eurodeputato del Rassemblement national (Rn) di Marine Le Pen, era un habitué dei viaggi Parigi-Mosca, con ottime entrature nell’orbita putiniana, tanto da essere chiamato nel 2018 nel Donbas occupato come “supervisore” delle “elezioni”, giudicate illegali dalla comunità internazionale. Mariani, oggi, non solo non è stato allontanato da Rn, partito che dall’invasione russa dell’Ucraina si arrabatta per negare ogni legame con Vladimir Putin: è anzi al centro del palcoscenico, a tal punto che il prossimo 14 marzo, in occasione del primo dibattito tra i candidati alle europee di giugno organizzato a Strasburgo dal canale Public Sénat, sostituirà il capolista Jordan Bardella. La notizia è stata rivelata ieri da Libération.
"Non è che abbia paura di dibattere o che disprezzi il canale. E’ solo che la campagna elettorale non è ancora iniziata e mancano tre mesi alle elezioni. Non ha bisogno di dibattere così presto”, ha dichiarato all’Huffington Post Thierry Mariani per giustificare l’assenza di Bardella. Ma la scelta di Mariani, che la scorsa settimana era in prima fila durante il tour di Marine Le Pen al Salone dell’Agricoltura, è alquanto curiosa alla luce della sua putinofilia disinibita. Come sottolineato da Libé, Bardella sarà l’unico assente tra i capifila delle liste francesi alle europee, e la designazione di Mariani come suo sostituto potrebbe rivelarsi un harakiri per Rn: la macronia e le sinistre avrebbero infatti un bersaglio facile per accusare il partito lepenista di filoputinismo. La scelta dell’eurodeputato, di certo, conferma che i legami tra Rn e la galassia putiniana sono ancora saldi.
L'editoriale dell'elefantino