I lepenisti si astengono sugli aiuti a Kyiv contro Macron “bellicoso”
Le due “linee rosse” del partito sovranista, secondo il leader Bardella: il sostegno della Francia all’adesione dell’Ucraina all’Unione europea e alla Nato, e l’invio di truppe francesi sul campo
Parigi. Per giustificare l’astensione dei deputati del Rassemblement national in occasione del voto di ieri all’Assemblea nazionale sul piano di sostegno a Kyiv voluto dal presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, Jordan Bardella, leader del partito sovranista, ha evocato due “linee rosse”: il sostegno della Francia all’adesione dell’Ucraina all’Unione europea e alla Nato, e l’invio di truppe francesi sul campo, ipotesi evocata per la prima volta dall’inquilino dell’Eliseo alla conferenza internazionale di sostegno a Kyiv tenutasi a Parigi il 26 febbraio.
“Siamo contrari a qualsiasi forma di allargamento”, ha dichiarato su France 2 il capolista di Rn alle elezioni europee, secondo cui un’adesione dell’Ucraina potrebbe “indebolire le economie europee”, ma anche “aumentare il rischio di escalation, dal momento in cui dovremmo fornire assistenza militare a un paese in guerra all’interno dell’Unione europea”. Bardella ha manifestato anche la sua opposizione alle clausole relative al “dovere di assistenza, compreso il principio di deterrenza attiva” presenti nell’accordo bilaterale sulla sicurezza firmato dal presidente Macron e il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, lo scorso 16 febbraio. Pur assicurando di sostenere l’Ucraina, il delfino di Marine Le Pen si è detto fermamente contrario all’entrata in guerra contro Vladimir Putin. “La Russia è una potenza nucleare e credo che l’escalation in cui si è lanciato il presidente della Repubblica sia irresponsabile e pericolosa”, ha dichiarato il presidente di Rn, prima di aggiungere: “Dobbiamo essere molto attenti. Sì al sostegno all’Ucraina ma no a una guerra con la Russia. E’ un tema che richiede molta distanza, molta moderazione e molta ragionevolezza”.
Sollecitato sulla presa di posizione di Bardella, Benjamin Haddad, deputato di Renaissance e presidente del gruppo di amicizia Francia-Ucraina all’Assemblea nazionale, ha dichiarato a BfmTv che “Rn è incapace di uscire dall’ambiguità” e l’astensione è “un modo per sostenere la Russia”. Sulla stessa linea, anche Éric Ciotti, patron dei Républicains, il partito gollista. “L’astensione è una forma di ambiguità. Si vede chiaramente che Rn è imbarazzato da questo dibattito”, ha attaccato su Sud Radio Ciotti, secondo il quale Parigi deve schierarsi senza tentennamenti “dalla parte degli ucraini”.
La diserzione di Bardella e delle sue truppe non sorprende alla luce dei legami che Rn, nonostante le smentite, continua ad avere con la galassia putiniana. Nel giugno dello scorso anno, il rapporto della commissione d’inchiesta parlamentare sulle ingerenze straniere in Francia aveva evidenziato che il partito sovranista francese è “la cinghia di trasmissione” degli interessi di Mosca in Europa. A gennaio, un articolo del Washington Post aveva citato una serie di “documenti del Cremlino, ottenuti da un servizio di sicurezza europeo”, dai quali emergeva che Putin ha individuato nel partito lepenista la pedina fondamentale per destabilizzare il continente europeo.
Durante il dibattito in aula prima del voto, la capogruppo dei deputati Rn, Marine Le Pen, ha giudicato “bellicose” le dichiarazioni fatte da Macron nelle ultime settimane, rallegrandosi che le sue idee siano state “fortunatamente” respinte dagli alleati europei”. Le disposizioni dell’accordo bilaterale sulla sicurezza firmato con l’Ucraina sono “insostenibili dal punto di vista militare, finanziario e industriale”, secondo Le Pen. Per la leader sovranista è urgente “portare al tavolo dei negoziati i protagonisti di questa Verdun del Ventunesimo secolo, che si è protratta per troppo tempo”, perché “questa guerra finirà inevitabilmente in un negoziato, e voi lo sapete”, ha aggiunto. L’astensione di Rn, ha concluso, è stata decisa “in solidarietà con l’Ucraina e solo per questo motivo”.
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