Destabilizzare l'America
I troll russi, Trump e Musk insieme contro “l'invasione” di migranti “voluta” da Biden
Un report sulla disinformazione mostra che gli account pro russi si sono concentrati sull'immigrazione. L'obiettivo è sempre quello di ritardare o azzerare gli aiuti a Kyiv, ma intanto si aiuta la retorica trumpiana. I commenti del proprietario di X e il fronte "unamerican"
Logically è una società di ricerca americana che si occupa di disinformazione e nell’ultimo mese ha seguito gli account sui social pro Russia e ha notato che si sono concentrati soprattutto sull’immigrazione, promuovendo i comizi anti migranti che sono stati organizzati in Texas. L’apparato della disinformazione di Vladimir Putin ha iniziato il 2024 “con un focus sugli Stati Uniti e il ciclo elettorale”, dice Logically, e non si occupa esplicitamente di Ucraina anche se ovviamente l’obiettivo ultimo è diminuire se non azzerare il sostegno americano alla difesa ucraina. Molti post sottolineano i presunti crimini commessi dai migranti e come i migranti pesino sulle comunità locali, rubando il lavoro e delinquendo: grande risalto ha avuto la storia di Laken Hope Riley, una studentessa della Georgia che era andata a correre e non è più tornata. Il suo corpo è stato trovato vicino a un campus universitario ed è stato accusato un ventiseienne venezuelano entrato negli Stati Uniti illegalmente.
L’uccisione di Riley è presto diventata il centro della retorica trumpiana: la deputata Marjorie Taylor Greene ha gridato a Joe Biden durante il discorso sullo stato dell’Unione “di’ il suo nome!”; l’ex presidente Donald Trump ha scritto sul suo social Truth: “L’INVASIONE voluta dal sordido Joe Biden sta distruggendo il nostro paese e uccidendo i nostri cittadini! L’orribile omicidio della ventiduenne Laken Riley all’Università della Georgia non sarebbe MAI dovuta accadere”. I repubblicani sostengono che i migranti con precedenti penali non vengono monitorati e vengono lasciati liberi mettendo a rischio i cittadini americani. L’immigrazione è un tema molto sensibile nella campagna elettorale e le manifestazioni contro i migranti e contro “l’invasione” permessa, se non voluta, dall’Amministrazione Biden spopolano sulle emittenti russe come Rt e Sputnik. Assieme alle storie sui presunti crimini commessi dai rifugiati ucraini in occidente (soprattutto in Europa), dipinti come delinquenti ingrati.
Secondo Zachary Basu del sito Axios, l’imprenditore Elon Musk, “in pubblico e in privato”, sta trattando la prospettiva di una rielezione di Biden come una minaccia all’America. L’ossessione principale di Musk è l’immigrazione: ha condiviso la teoria del complotto secondo cui Biden sta intenzionalmente “importando” milioni di immigrati illegali e nel fine settimana, commentando sul social di sua proprietà X un video sulla crisi dei migranti a New York, ha scritto: “O c’è un’onda rossa a novembre o l’America è fregata”. Due giorni fa è stata pubblicata l’intervista che Don Lemon, ex conduttore della Cnn, ha fatto a Musk in cui insiste tra le altre cose sul sostegno dell’imprenditore alla teoria della “grande sostituzione” che secondo Musk “è semplicemente un tentativo per aumentare gli elettori del Partito democratico”. L’intervista è stata molto citata perché Musk dice di aver fatto utilizzo della ketamina, ma in ogni caso la conversazione non è piaciuta a Musk che ha cancellato la partnership di Lemon per fare una “trasmissione” su X.
Il fronte Putin, Trump e Musk si salda, in diversi modi, sul tema dell’immigrazione: è un fronte illiberale, demagogico, anti occidentale – “unamerican”, potremmo dire, che se da Putin te lo aspetti, da due americani fa più male.
L'editoriale dell'elefantino