"ecco i mandanti"
Mosca ha trovato i suoi capri espiatori. Accusa Kyiv, Washington e Londra per la strage
Chi è stato, l'Isis o l'Ucraina? "Sicuramente l'Ucraina", dice il segretario del Consiglio di sicurezza russo. L'accurata indagine del Cremlino si chiude qui: ora il direttore dell’Fsb punta il dito contro Ucraina, America e Regno Unito. E annuncia “rappresaglia”
Nei tre secondi di video diffuso dal canale russo Shot, il fedelissimo del Cremlino Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio di sicurezza russo dal 2008 ed ex capo dell'Fsb non ha dubbi. Chi c'è dietro l’attentato alla Crocus City Hall di Mosca, l'Isis o l'Ucraina? "Sicuramente l'Ucraina", risponde.
Bastano questi tre secondi per dare l'idea dell'accuratezza con cui Mosca sta svolgendo le indagini sull'attacco terroristico il cui bilancio è salito a 139 morti, mentre un centinaio di feriti rimangono ricoverati in ospedale. Ieri il presidente Vladimir Putin aveva dovuto ammettere che era stato compiuto da "estremisti islamici", ma aveva lasciata aperto il dubbio sui mandanti, da ricercarsi in direzione di Kyiv. Un'inchiesta dovrà appurare "chi è il mandante" della strage, ha detto l'autocrate di Mosca, in un incontro con i suoi collaboratori sulle misure da adottare dopo l'attentato. "Dobbiamo rispondere alla domanda perché i terroristi cercavano di andare in Ucraina e chi li aspettava là". Insomma, il capro espiatorio era già chiaramente identificato. Andava solo costruito meglio il "caso", ignorando le rivendicazioni (con tanto di video) dello Stato islamico e provando a fare dimenticare ai propri cittadini lo smacco dell'intelligence russa e le falle nella sicurezza interna.
Tanto che oggi l'attuale direttore dell’Fsb, Aleksandr Bortnikov, punta il dito direttamente contro l'Ucraina, che "ha svolto attività di formazione e addestramento dei miliziani in medio oriente” e dove, sostiene, gli attentatori erano diretti per “essere accolti come eroi”. Ma per Bortnikov dietro ai terroristi non c'è solo "il regime sanguinario" di Kyiv, ma anche America e Regno Unito. Annuncia quindi “misure di rappresaglia” e definisce Kirill Budanov, il capo dell’intelligence ucraina, un “obiettivo legittimo”.
"Le ipotesi della Russia di un legame con l'Ucraina per quanto riguarda l'attentato a Mosca sono ridicole", dice una fonte diplomatica Nato all'Ansa. "Non è stata presentata alcuna prova: si tratta di un altro esempio della disinformazione del Cremlino".
Da Minsk, Alexander Lukashenko dice che i terroristi responsabili dell'attacco al teatro di Mosca in un primo momento avevano tentato di fuggire in Bielorussia. Il dittatore bielorusso ha detto di aver concordato le azioni delle sue forze armate in un colloquio telefonico con Putin. L'accordo secondo cui la parte bielorussa avrebbe bloccato la sua sezione del confine è stato raggiunto subito dopo che i servizi segreti hanno ricevuto informazioni che i terroristi si stavano muovendo in direzione di Brjansk, regione russa situata al confine con la Bielorussia e l'Ucraina.
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