Chi è Andrei Zverev, il contrabbandiere di Putin che passa per Pechino e paga in Tether
Si fa chiamare “Zodd" e dall'inizio della guerra in Ucraina aiuta le aziende russe ad aggirare le sanzioni occidentali per procurarsi beni dual use. Il pagamento avviene in criptovalute, un metodo sempre più utilizzato dal Cremlino per continuare a finanziare l'esercito russo
Dopo aver studiato economia nella città siberiana di Omsk, Andrei Zverev, detto “Zodd”, ha deciso di cercare lavoro a Shanghai, iniziando a organizzare rotte commerciali da fabbriche cinesi verso la Russia. “Così sono diventato un contrabbandiere”, ha scritto Zverev su Telegram raccontando il suo lavoro in Cina. Il Wall Street Journal ha ricostruito come Zodd dall’inizio della guerra in Ucraina aiuta le aziende russe ad aggirare le sanzioni occidentali e a procurarsi i cosiddetti beni “dual use”, componenti di droni e altre apparecchiature ad alta tecnologia, un lavoro indispensabile per continuare a finanziare la guerra di Vladimir Putin. Se la Repubblica popolare cinese ha ormai dall’inizio del conflitto un ruolo fondamentale come fonte delle importazioni di Mosca – dal 2021 il commercio tra i due paesi è aumentato di circa il 63 per cento, fino a superare i 240 miliardi di dollari nel 2023 – un nuovo ruolo è rappresentato dall’Asia centrale, Kazakistan e Kirghizistan sono diventati lo snodo principale verso la Russia per i beni dual use. Secondo i dati doganali cinesi, le esportazioni di Pechino di beni dual use verso i due paesi sono aumentate dal febbraio 2022 fino ad arrivare a 1,3 miliardi di dollari nel 2023, con un aumento del 64 per cento rispetto ai livelli del 2022, con la Cina che nei due anni precedenti la guerra non ha esportato nemmeno un drone in Kazakistan.
Quando Kalashnikov Concern, il più grande produttore russo di armi leggere, ha chiesto ad Andrei Zverev di procurargli alcune componenti elettroniche per droni, si è azionato questo meccanismo: nel dicembre 2022 una catena di fornitura a Hong Kong, la Kynix Semiconductor, ha consegnato a Zverev – che poi ha consegnato alla Kalashnikov Concern – 248 tipi di componenti proprio attraverso l’Asia centrale. Lo stesso Zverev ha raccontato di come i dispositivi acquistati vengono caricati su camion, spesso a Shenzhen o Guangzhou, in Cina, e spediti in Russia attraverso il Kirghizistan e il Kazakistan: “Nessuno sa cosa stai portando”, ha detto al Wall Street Journal. Così aveva pubblicizzato i suoi servizi in un gruppo telegram: “Kalashnikov Concern sta acquistando dalla Cina per il suo progetto sui droni, aggirando le sanzioni tramite me”.
Come è avvenuto il pagamento? In criptovalute, uno dei meccanismi di pagamento alternativi sempre più utilizzati dal Cremlino per eludere le sanzioni e continuare a finanziare la propria guerra contro l’Ucraina secondo l’Amministrazione americana. Nello specifico utilizzando la criptovaluta Tether, uno dei pagamenti predefiniti del mercato nero a livello mondiale perché anonimo e difficile da tracciare: il volume mensile del mercato nero di queste criptovalute è stimato dagli esperti a circa 10 miliardi di dollari. Secondo un rapporto pubblicato la scorsa settimana da TRM Labs, Tether nel 2023 è stata la stablecoin più utilizzata per le attività criminali nel settore delle criptovalute, e Stati Uniti e Regno Unito starebbero esaminando oltre 20 miliardi di dollari di transazioni in criptovaluta passate attraverso una piattaforma di scambio con sede a Mosca, Garantex. Per il pagamento all’azienda di Hong Kong, Zverev ha affermato di aver utilizzato il Tether per “interrompere la connessione” tra le due società, rendendo più difficile per i governi occidentali tracciare le transazioni: “E’ un passaggio fondamentale nella catena”, ha detto. A gennaio, il fondatore di Garantex ed ex funzionario russo, Sergei Mendeleev, aveva detto in una conferenza a Mosca sulla criptovaluta: “Se stai cercando un modo per pagare gli iraniani, puoi facilmente pagarli con il Tether. Nessun problema”.