la sfida dei media europei
Come combattere la disinformazione sulle europee. Le iniziative dell'Afp
L'agenzia francese ha lanciato una serie di progetti per combattere le fake news sul web. "Vogliamo puntare anche su video di demistificazione sulle principali false narrazioni che circolano attorno all’Ue", spiega Grégoire Lemarchand, responsabile del servizio di fact-checking dell’Afp
Parigi. Fra due mesi, 370 milioni di europei voteranno in 27 paesi per eleggere i 720 membri del Parlamento europeo. Una scadenza elettorale di fondamentale importanza per il futuro del continente, ma anche una sfida per i media europei, chiamati a informare i cittadini nel modo più completo e scrupoloso possibile, alzando una diga contro le fake news e i tentativi di destabilizzazione provenienti da paesi extra-europei, a partire dalla Russia. L’Afp, tra le più autorevoli agenzie di stampa al mondo, si sta preparando alle elezioni che si terranno dal 6 al 9 giugno con una serie di progetti volti a lottare contro la propagazione della disinformazione, a promuovere l’integrità elettorale e a difendere i valori democratici in tutto il continente.
“Oltre alle false informazioni che molto probabilmente inquineranno la campagna delle elezioni europee, di cui ci occuperemo quotidianamente sul nostro sito factuel.afp.com (disponibile in diverse lingue europee), vogliamo puntare sulla produzione di video di demistificazione incentrati sulle principali narrazioni che circolano attorno all’Ue (saranno pubblicati su YouTube, Instagram e X). E’ il modo migliore per raggiungere il maggior numero di persone possibile”, spiega al Foglio Grégoire Lemarchand, responsabile di Afp Factuel, il servizio di fact-checking dell’Afp, prima di aggiungere: “Siamo anche coinvolti nell’ambizioso progetto Elections24Check dell’European fact-checking standards network (Efcsn), che fornirà a tutti i cittadini dell’Ue una serie di informazioni, il più possibile esaustive, per aiutare a identificare la disinformazione nel periodo che precede le elezioni”.
Nella primavera del 2017, Lemarchand ha partecipato al progetto collaborativo CrossCheck durante le ultime settimane della campagna presidenziale francese, e nel 2018 è stato membro del gruppo di esperti Ue di alto livello (Hleg) istituito dalla Commissione europea per contrastare le fake news. Tra i progetti sviluppati dall’Afp, oltre ai video di sensibilizzazione anti disinformazione, è stata lanciata online una formazione destinata agli addetti ai lavori e agli allievi delle scuole di giornalismo. “Per i professionisti, i giornalisti e gli studenti di giornalismo, abbiamo messo online un modulo di formazione in tre parti, liberamente accessibile, per aiutare ad anticipare la copertura della campagna elettorale al fine di individuare meglio le possibili manipolazioni”, dice al Foglio Lemarchand. “L’Afp ha inoltre aderito a un altro progetto coordinato dall’Efcsn e sostenuto da Meta per aiutare a formare i fact-checkers in tutta Europa all’analisi e alla valutazione dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale. Questi progetti arrivano nel momento giusto, due mesi prima del voto, appena prima che la campagna elettorale inizi veramente a occupare lo spazio mediatico”. TikTok, applicazione utilizzata da 134 milioni di europei, molti dei quali potranno votare alle elezioni di giugno, ha creato delle pagine dedicate nelle varie lingue dell’Ue. Un’iniziativa cui Afp darà il suo contribuito.
“Queste pagine sono state create da TikTok per consentire ai suoi utenti di trovare informazioni affidabili e pertinenti sulle elezioni europee in tutti i 27 paesi dell’Ue direttamente sulla piattaforma. Noi ci limitiamo a partecipare a questa iniziativa con un video originale, realizzato dai giornalisti di Afp per fornire alcuni punti di riferimento essenziali contro la disinformazione, in Francia, Belgio, Lussemburgo, Grecia, Ungheria e Bulgaria”. Secondo Lemarchand, “ci sono tutte le ragioni per ritenere che la lotta contro le fake news diventerà ancora più essenziale nei prossimi anni”. “L’incredibile accelerazione delle tecnologie digitali con l’IA generativa (per testi, foto o video) offre nuove armi a tutti coloro – potenze straniere e estremisti di ogni genere – che hanno interesse a fomentare polarizzazioni e paure, a minare la legittimità delle istituzioni pubbliche o a negare i risultati di elezioni democratiche”, spiega al Foglio il responsabile di Afp Factuel. “E’ importante, infine, avvicinarsi il più possibile ai lettori più giovani, i cittadini di domani. E’ quello che stiamo cercando di fare su TikTok e su Instagram, o aprendo la nostra redazione a giornali specializzati come Le Monde des ados”. Ma il fact-checking, per quanto essenziale, “non risolverà il problema da solo”, secondo Le Marchand. “E’ essenziale regolamentare le piattaforme in Europa, affinché la lotta alla disinformazione sia per loro una priorità, collaborando in particolare con organizzazioni indipendenti di fact-checking”.
L'editoriale dell'elefantino