l'assenza al vertice di giugno
La Corea del sud ha preso male il mancato invito di Roma al G7
Palazzo Chigi ha deciso di non includere Seul nel summit tra capi di stato di giugno a Borgo Egnazia. L'opposizione ha accusato il presidente Yoon di essere "troppo anticinese" e di aver puntato tutto sull’amicizia e il sostegno all’occidente senza avere nulla in cambio
Seul. Gli inviti dei paesi non-G7 al summit tra capi di stato di giugno, a Borgo Egnazia, non sono ancora ufficiali. La presidenza italiana è in ritardo. C’è una lista che circola, ma da mesi l’amministrazione sudcoreana di Yoon Suk-yeol dava quasi per scontato che l’invito sarebbe arrivato. E invece due giorni fa c’è stata la conferma: Palazzo Chigi ha deciso di non includere la Corea del sud. Il G7 italiano punta tutto sull’Africa e sul Piano Mattei, e alla richiesta americana di dare più peso alla regione dell’Indo-Pacifico (che ha solo il Giappone come membro permanente) il governo Meloni avrebbe risposto capitalizzando la sua amicizia molto social con il primo ministro Narendra Modi – sempre che sia lui a vincere le elezioni, lo sapremo solo il 5 giugno, cioè una settimana prima del vertice. L’opposizione in Corea del sud ha accusato il presidente Yoon di essere “troppo anticinese”, di aver puntato tutto sull’amicizia e il sostegno all’occidente (pure economico e indirettamente militare all’Ucraina) senza avere nulla in cambio, nemmeno un posto al G7 a guida italiana.