La visita
Blinken in Cina prova a separare Xi da Putin. Un'ardua impresa
Il segretario di stato americano, dopo una visita a Shanghai, arriva oggi a Pechino. La bozza di sanzioni contro le banche e la diplomazia cinese che vuole dettare la linea
Seul, dalla nostra inviata. Ieri il segretario di stato americano Antony Blinken è arrivato a Shanghai, per l’inizio di una missione diplomatica difficile quasi quanto quella di giugno dello scorso anno, dopo l’incidente del pallone-spia cinese sui cieli americani. L’accoglienza da parte delle autorità cinesi nella capitale finanziaria della Cina è stata piuttosto gelida, nonostante fossero 14 anni che un segretario di stato non visitava la città. Il motivo l’ha dichiarato due giorni fa un anonimo funzionario cinese del ministero degli Esteri in un dispaccio ai media di stato.
La leadership cinese, ha spiegato l’anonimo funzionario, si aspetta diverse cose da questa visita di Blinken, e fa un elenco di cinque punti con cui Pechino pretende di dettare la linea diplomatica, e in cui spiega, tra le righe, che Taiwan è una linea rossa invalicabile, che l’America non può usare il commercio come arma politica, e che deve stare fuori dagli affari dell’Indo-Pacifico.
Secondo i media americani, la missione di Blinken è invece particolarmente delicata: per prima cosa, deve riuscire a trovare un dialogo costruttivo con la Cina sulla Russia, prima di passare alle ritorsioni, perché è evidente che gli avvertimenti politici non bastano più. Pechino continua a negare di avere un ruolo nell’approvvigionamento russo di tecnologia e armamenti, ma i fatti dicono il contrario. Secondo le immagini satellitari analizzate e pubblicate ieri da Reuters, la Cina starebbe fornendo l’ormeggio a una nave cargo russa sotto sanzioni americane che fa parte della flotta che importa le armi nordcoreane in Russia.
Ieri Blinken ha trascorso diverso tempo con l’ambasciatore Nicholas Burns ed è andato a trovare il capo del Partito comunista locale, Chen Jining, al quale ha detto: credo sia importante parlare, confrontarsi direttamente. Poi ha mangiato panini al vapore con la comunità americana locale e ha visto una partita di basket al campus di Shanghai della New York University: tutto serve a mostrare l’immagine di un’America disposta al dialogo e alla normalizzazione, e a preparare il terreno per gli incontri più politici e importanti di oggi, dopo il trasferimento a Pechino. E’ durante l’incontro con il ministro degli Esteri Wang Yi e – forse, ancora non è stato confermato – con il leader Xi Jinping di oggi che Blinken tirerà fuori la bozza di sanzioni economiche che minacciano di escludere alcune banche cinesi dal sistema finanziario globale, e che secondo il Wall Street Journal dovrebbe funzionare come un ultimo avvertimento a Pechino nel suo sostegno alla guerra di Putin contro l’Ucraina. Alcune banche cinesi sono le principali intermediarie dell’export russo che finanzia la guerra, ma rompere l’alleanza strategica tra Mosca e Pechino in questa fase è ritenuto molto difficile dalla maggior parte degli analisti.
Per l’America però la Cina resta un problema enorme che riguarda anche la politica interna. Blinken arriva a Pechino subito dopo che il presidente Biden ha firmato il pacchetto di aiuti militari che, oltre a Ucraina e Israele, riguardano anche Taiwan, con 1,9 miliardi di dollari che finanzieranno forniture e ammodernamenti dei sistemi difensivi taiwanesi e l’addestramento dei soldati. Nella stessa legge c’è anche il discusso dispositivo che obbligherà la cinese ByteDance a vendere TikTok per operare in America e proteggere la sicurezza nazionale. Ieri, inoltre, un tribunale federale ha condannato uno studente cinese dell’Università di Boston a nove mesi di carcere per aver molestato e minacciato (“Ti taglio le mani”) una ragazza cinese che faceva attivismo pro democrazia. Cinque giorni fa l’ambasciatore cinese in America, Xie Feng, ha pronunciato un discorso a Harvard: mentre saliva sul palco, una americana di origini taiwanesi gli ha urlato contro “hai le mani sporche di sangue!”, e un uomo che accompagnava Xie, non identificato, l’ha trascinata via con la forza.